Dall'Inghilterra arriva un appello di un seminarista, il diacono David Donaghue ad unirsi alle veglie di preghiera fuori alle cliniche abortiste. Il futuro sacerdote ha raccontato la sua esperienza: proprio fuori una di queste cliniche, David è stato avvicinato da un ragazzo che aveva accompagnato la sua fidanzata ad abortire. Incuriosito dai volantini che il diacono stava consegnando, tra i due è iniziato un dialogo a cuore aperto, con il futuro padre che ha messo al corrente il suo interlocutore dei problemi economici vissuti dalla coppia. Per la prima volta questo giovane ha trovato conforto in qualcuno ed è riuscito a mettere da parte l'idea che l'aborto fosse una soluzione, convincendo di questo anche la sua fidanzata.
La bellezza della vita
David Donague ha raccontato di come poco tempo fa ha avuto modo di tenere tra le braccia il bambino che non sarebbe dovuto nascere e che – proprio grazie al suo impegno a favore della vita – ha visto la luce per la gioia dei suoi genitori. Il diacono non si è limitato a parole di conforto ma ha cercato e trovato un aiuto concreto, mettendo in contatto la giovane coppia con l'associazione pro-life Good Counsel Network che da anni aiuta le madri in difficoltà. Grazie alla loro solidarietà, i due neo-genitori sono riusciti a pagare l'affitto di una casa dove il piccolo sta trascorrendo i suoi primi mesi di vita. Il seminarista ha raccontato la sua esperienza personale per esortare sempre più persone ad unirsi alle veglie di preghiera fuori alle cliniche abortiste, evidenziandone l'utilità.
L'esperienza
David ha dichiarato: “Andando in clinica da diversi anni, vedo il vero bisogno sul terreno. Uomini e donne si avvicinano a me per parlare, spesso dico loro che li amo davvero “. Ritornando sulla sua esperienza personale, ha detto: “Questo bambino è prezioso, e sono sicuro che ci saranno molte altre vite salvate che non sapremo mai” per questo motivo incoraggia “tutte le persone ad essere coraggiose, a scacciare le paure e a partecipare ad una veglia”. Nel suo appello, David Donaghue non ha nascosto le sue paure iniziali, specialmente quella di essere criticato per aver scelto di fare un'azione che dai media viene presentata come impopolare. Ma il contatto con i suoi “compagni di strada” gli ha permesso di superare tutto questo: “Sentivo – ha raccontato il seminarista – che mi sarei innamorato e mi sono fidato degli altri che partecipavano. Non erano ossessivi, strani o fuori dal mondo, ma in realtà erano articolati, ragionevoli e molto compassionevoli”. La campagna a cui ha invitato ad aderire nello specifico è quella intitolata “Birmingham 40 Days for Life” e prevede veglie anti-abortiste fuori alla clinica Marie Stope di Edgbaston.