Il Family Day esprime la forte delusione e la non trascurabile irritazione del mondo pro-life italiano sugli ultimi provvedimenti delle giunta della Regione Lombardia in ordine all’uso extra-ospedaliero della Ru 486 (pillola abortiva) e della distribuzione gratuita dei profilattici agli studenti. Scelte sbagliate che risultano ancora più incomprensibili visto che sono promosse da un’amministrazione e da esponenti di partiti che hanno sempre mostrato, tramite prese di posizione e provvedimenti concreti, il sostegno una corretta antropologia umana per la vita e la famiglia”, così il presidente del Family Day Massimo Gandolfini commenta le suddette misure portate aventi dalla giunta Fontana.
“La Ru 486 non è scevra di rischi per la salute, ed anche per la vita, della donna che ne fa uso. Non va presa come un’aspirina, non è infatti un contraccettivo di emergenza ma una pillola che provoca un aborto per via farmacologica invece che chirurgica. L’assunzione domiciliare resta dunque pericolosa e tradisce la stessa legge 194 sull’aborto che impone il ricovero ospedaliero e un tempo di riflessione. Sappiamo bene che altre regioni italiane hanno già intrapreso la via di questa deriva di strumentale superficialità di fronte alla vita nascente ed è proprio per questa ragione che la condotta di cautela di Regione Lombardia è sempre stata da noi considerata come un modello di virtuoso buon senso che tale dovrebbe restare”, prosegue Gandolfini. “Ancora più assurda è la proposta del 'condom gratuito', poiché l’esperienza di tutti Paesi del Nord Europa dimostra che questa politica porta risultati opposti a quelli che si vogliono perseguire, ovvero di ridurre le malattie sessualmente trasmesse (Mst) e le gravidanze indesiderate. Le statistiche sul tema riguardanti Paesi dove la facile e gratuita distribuzione di mezzi contraccettivi tra ragazzi molto giovani è in atto da molti anni (Regno Unito, Olanda, Belgio, Paesi Scandinavi) attestano che la 'falsa' sicurezza ingenerata dal mezzo contraccettivo azzera il 'senso di pericolo' e banalizza ancora di più il rapporto sessuale. Fatto sta che sono aumentate quelle che in Inghilterra sono chiamate le 'baby prengnacy' e la trasmissione di malattie veneree come clamidia, gonorrea e sifilide” afferma ancora il leader del Family day.
“Oltretutto, in un’Italia con le culle vuote e in pieno inverno demografico quello che manca ai ragazzi non è quella manciata di pochissimi euro che serve per comprare un preservativo. Piuttosto si faccia in modo che anche la spesa per una sola scatola di profilattici da distribuire gratis sia invece dedicata a migliorare servizi e aiuti alle famiglie e quelle giovani coppie che sono spesso costrette a rinviare la scelta di un figlio per le precarie circostanze economiche in cui vivono. Insomma state certi che le famiglie e genitori alle prese con la sfida dell’educazione dei propri figli non se ne faranno un bel nulla della distribuzione gratuita di condom” ribadisce Gandolfini. “Ad ogni modo vogliamo continuare a credere che Regione Lombardia – come negli anni passati – continui ad essere un’istituzione che tratta i temi della vita e della famiglia con la necessaria delicatezza e responsabilità che questi richiedono, perché interpretati da rappresentanti eletti capaci di andare contro-corrente rispetto ai vari Zingaretti, Chiamparino & co. C’è ancora tempo per riparare il danno e vigilare che non si imbocchi, anche in Lombardia, la direzione del pensiero unico progressista che ha portato una mentalità mortifera e individualista e creato società ripiegate su se stesse”, conclude Gandolfini.