L'emergenza ad Haiti non è ancora finita. Il sisma del 2010 ha reso orfani tantissimi bambini, moltiplicato il rischio di traffici illeciti, impedito loro l’accesso allo studio. Non solo, sul Paese già profondamente provato da dittature decennali, persiste un’instabilità politica, a cui si sono aggiunte un susseguirsi di nuove catastrofi naturali e un'epidemia di colera. Tutto ciò ha fatto sprofondare il Paese in un generale stato di profonda povertà, malattie e violenza”. Lo dichiara Celigny Darius, direttore di Sos Villaggi dei Bambini Haiti, dieci anni dopo il sisma che ha devastato la capitale di Haiti, Port-au-Prince, “una delle crisi umanitarie più drammatiche della nostra epoca”.
Scuole distrutte
Haiti è una repubblica situata sull'isola di Hispaniola, nel Mar dei Caraibi. Un tempo colonia francese, è stata una delle prime nazionidelle Americhe a dichiarare la propria indipendenza il primo gennaio 1804. L'isola, colpita nell'estate 2004 dall'uragano Jeanne, nel gennaio 2010 dal secondo terremoto più distruttivo della storia dell'uomo e nell'ottobre 2016 dall'Uragano Matthew, vive in uno stato di emergenza umanitaria. Attualmente è in corso una missione internazionale di aiuto sotto l'egida dell'Onu, che vede la presenza di un contingente guidato dal Brasile. Sos Villaggi dei Bambini Haiti ha risposto alla catastrofe mettendo in campo squadre e programmi di emergenza per assicurare cibo, acqua, medicine e, in molti casi, anche supporto psicologico ai minori e alle loro famiglie. L’impegno dell’associazione, dopo le fasi iniziali dell’emergenza, si è concentrato sulla ricostruzione degli istituti scolastici, il 90% dei quali era andato distrutto o seriamente danneggiato. In dieci anni il programma di ricostruzione scolastica promosso da Sos Villaggi dei Bambini, in sinergia con il Governo, ha visto l’inaugurazione di nove scuole che assicurano il diritto allo studio a 3200 studenti. “Stiamo lavorando per garantire un futuro migliore a questi ragazzi – afferma Darius -. È un impegno che passa anche dall’assicurare il diritto allo studio, strumento indispensabile per prendere in mano il proprio destino”. Padre Antonio Menengon, responsabile di Madian Orizzonti Onlus – associazione che opera in Italia e nelle missioni Camilliane all’estero – per interris aveva portato la sua testimonianza sulla tragica situazione del Paese dopo il passaggio dell'uragano Matthew. “La cittadina di Jeremie – arrondissement nell'estremo ovest dell'isola caraibica con oltre 200mila abitanti – è andata praticamente distrutta e totalmente allagata. Il Centro ospedaliero Saint Camille specializzato per la cura delle lesioni cutanee gravi e per le ustioni, in fase di costruzione, è stato in parte danneggiato, soprattutto il tetto. La popolazione è allo stremo, senza acqua potabile, cibo e medicine”, aveva raccontato il sacerdote. A distanza di anni, Haiti è ancora in ginocchio.