L
e emergenze climatiche riguardano l’oggi e “non sono qualcosa che avranno impatto sul futuro”, così Greta Thunberg alla conferenza stampa organizzata da Fridays For Future durante la Cop 25 in corso a Madrid. Questa volta l’attivista svedese cerca di puntare l’attenzione su ciò che ci circonda e sulle storie delle persone che ci vivono accanto: ha deciso infatti di non parlare e lasciare spazio agli altri attivisti che arrivano da tutto il mondo, dall'Uganda al Cile. Lo sguardo va soprattutto al sud del mondo e alle comunità indigene. “Abbiamo creato questo evento – spiega Greta – come una sorta di piattaforma per condividere le storie che devono essere conosciute”.
Le storie degli altri attivisti
Il primo a prendere la parola dopo Greta è stato un ragazzo proveniente dalle isole Marshall, alle prese con l'innalzamento delle acque. “Ci hanno detto che per resistere dobbiamo adattarci, andare più in alto – ha affermato – o che una soluzione che abbiamo è emigrare“. Gli altri interventi hanno visto alternarsi ragazzi da tutto il mondo, dalle Filippine agli Usa al Cile. A prendere la parola anche un attivista russo, che ha ricordato come nel proprio paese sono state arrestate delle persone per aver partecipato alle proteste sul clima. Il messaggio di tutti ai politici è stato la richiesta di avere più visibilità. “Chiediamo di essere ascoltati, perché nessuno più di noi sperimenta sulla propria pelle i danni dai cambiamenti climatici”, ha ricordato ad esempio un'attivista dall'Uganda.