Guardare il continente africano con occhi diversi. Più che un’enorme fucina di problemi, considerarlo un gigante che può offrire opportunità, se si instaura con esso una salda collaborazione. È questa la sfida che sta alla base della Sezione parlamentare di amicizia tra Italia e Africa occidentale, riunitasi martedì scorso in Senato. “L’obiettivo – come ha spiegato all’apertura dei lavori il presidente della Sezione, Giovanbattista Fazzolari, senatore di Fratelli d’Italia – è stabilire relazioni tra il nostro Parlamento e quello dei 13 Paesi Africani che fanno parte della Sezione: Benin, Burkina Faso, Camerun, Capo Verde, Costa d’Avorio, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea Bissau, Liberia, Senegal, Sierra Leone e Togo”.
Governare i fenomeni migratori
Intervistato da In Terris, Fazzolari spiega che “mai, in passato, Italia e Africa sono state così vicine come ora e la prima cosa che dobbiamo fare è veicolare una corretta informazione, affinché l'Africa non sia vista solamente come un problema”. Il senatore sottolinea che “il continente africano è una terra dalle grandi potenzialità, con un tasso di crescita demografica senza uguali, e i suoi numeri saranno inevitabilmente protagonisti nel prossimo futuro. Per questo motivo dobbiamo farci trovare preparati, per governare i fenomeni ad esso connessi e non esserne travolti, in collaborazione con gli Stati africani e, nello specifico, con quelli della Sezione di amicizia che presiedo”. I fenomeni cui allude Fazzolari sono sociali, demografici, economici e, ovviamente, anche migratori. “Per governarli – afferma – occorre conoscerli e capirli, prima di ogni altra cosa”. A tal proposito, il presidente della Sezione ritiene che “a una maggiore conoscenza, naturalmente, fa seguito l'instaurazione più un clima più disteso, grazie al quale potrebbe anche essere più facile la sottoscrizione di accordi bilaterali anche in materia di rimpatri”, la cui gestione attiene tuttavia al governo e non alle Sezioni di amicizia parlamentari.
Rafforzare la cooperazione internazionale
Clima favorevole – la riflessione di Fazzolari – che potrebbe anche “rafforzare la cooperazione internazionale, essenziale per favorire lo sviluppo di aree disagiate che necessitano di aiuto”. Nell’ultima manovra, i fondi destinati alla cooperazione sono però diminuiti. “La riduzione degli sforzi e degli investimenti in questo ambito – spiega il senatore di FdI – rischia di interrompere un processo di crescita che, in alcuni casi, ha prodotto risultati significativi. Sono personalmente convinto che sia necessario investire nella cooperazione internazionale, uno strumento fondamentale per la crescita delle terre e delle popolazioni africane”. Altri obiettivi, sono quelli di organizzare eventi su temi di interesse comune, ad esempio culturali. Presente alla riunione in Senato il critico d’arte e deputato del Gruppo Misto Vittorio Sgarbi, il quale ha proposto di celebrare nel 2020, anno dedicato ai cinquecento anni dalla morte di Raffaello Sanzio, il rinascimento italiano e quello africano mettendo in mostra alle Scuderie del Quirinale dei bronzi del Benin trafugati nel 1892 e oggi esposti a Parigi. Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che nel 2021 le opere d’arte saranno restituite al Paese africano. A proposito di Francia, Fazzolari, auspicando una politica estera in Africa comune tra i Paesi dell’Unione europea, ha rilevato che “l'unilateralismo ha portato i disastri di oggi”, con riferimento “alla scellerata guerra in Libia, voluta soprattutto dalla Francia”, che “ha innescato un processo i cui effetti deleteri continuiamo a subirli attraverso i continui sbarchi di migranti sulle nostre coste”. Per il senatore “l'assenza di una politica comunitaria, e questo anche sul fronte della gestione dei migranti, ha pesato notevolmente in termini di sicurezza globale e di capacità di gestire le emergenze”. Il suo augurio è che “attraverso questa Sezione sia possibile dare un contributo per migliorare il dialogo tra Ue e Africa, ponendo, inoltre, l'Italia in una posizione privilegiata e da protagonista”.
Foto di gruppo al termine della riunione della Sezione parlamentare di amicizia tra Italia e Africa occidentale