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FridaysForFuture, i cortei italiani

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Nella magior parte delle piazze italiane l'ora “X” era fissata tra le 9 e le 9.30. Almeno 15 i luoghi coinvolti dallo sciopero nazionale dei ragazzi italiani del Fridaysforfuture, uno dei movimenti internazionali vicino a Greta Thunberg. E per essere ben visibili e far sì che le loro idee continuino a circolare, gli studenti di scuole e università, hanno scelto piazze e vie centralissime. Per esempio: a Roma si parte da Piazza della Repubblica; Largo Cairoli a Milano; senza dimenticare Piazza della Vittoria a Lodi e Piazza Garibaldi a Napoli. Immancabili gli striscioni che recitano gli slogan per una maggiore tutela ambientale, da un aggressivo “ci avete rotto i polmoni” a “there's no Planet B”, che per chi non mastica l'inglese è traducibile con “non esiste un pianeta b”; tra i più incisivi “il protocollo di Kyoto non è un film erotico giapponese”. 

“Andiamo verso il disastro cliamtico”

Non usano mezze parole per sensibilizzare l'intera opinione pubblica. D'altronde non poteva essere altrimenti viste le maniere dirette di Greta Thunberg, la 16enne svedese che per prima vuole un radicale cambiamento di rotta. A Roma i suoi coetanei e non hanno chiesto che vebga dichiarata “l'emergenza climatica”. Con questa misura, secondo loro, si possono adottare le misure necessarie per abbattere le emissioni nel più breve tempo possibile. “Devono – sostiene Giacomo Cossu, coordinatore nazionale di Rete della Conoscenza – essere aboliti i sussidi pubblici alle fonti fossili, per utilizzare questi miliardi in un investimento pubblico in istruzione, ricerca e politiche industriali sostenibili”. 

I pareri sull'attività del governo sono contrastanti

“Oggi tutto il mondo della scuola”, dice la coordinatrice nazionale dell'Unione degli Studenti, Giulia Biazzo, “è in mobilitazione per pretendere risposte da un Governo repressivo che calpesta il nostro diritto al futuro”. E ancora: “Gli studenti continuano a prendere parola senza cedere davanti a minacce e sanzioni”. Però qualcuno di loro, in precedenza, ad In Terris ha rivelato che esiste un gruppo Whatsapp composto da 25 persone e la portavoce del ministro dell'Ambiente Segio Costa. Circostanza che testimonia la “buona volontà” rispetto agli esecutivi precedenti. 

Giuseppe China: