Lo sciopero è globale ma, al momento, sono il Sud-Est asiatico e l'Oceania a farsi portabandiera della lotta riscaldamento globale del primo Friday for Future dell'anno. Nemmeno il tempo di ricominciare le scuole che i giovani di tutto il mondo, ispirati dalla giovanissima attivista svedese Greta Thunberg, sono tornati in strade, piazze e parchi per richiamare nella settimana che verrà i leader dei Paesi alle loro responsabilità sull'opera di contrasto ai cambiamenti climatici, tema che riguarda tutti in quanto esseri umani ma, in particolar modo, le generazioni più giovani, quelle che erediteranno il mondo che verrà. Almeno 22 mila ragazzi hanno occupato la principale area verde di Hobart, in Tasmania, mentre cortei di migliaia di partecipanti si sono snodati a Sydney, Mumbai, e anche nelle città thailandesi, compresa la capitale Bangkok. Altre manifestazioni sono previste anche in Giappone e nelle Filippine, Paesi al centro di alcuni recenti catastrofi ambientali (come il supercaldo di due anni fa nell'arcipelago nipponico e il tifone dello scorso anno che ha messo in ginocchio quello filippino).
#show_tweet#
Il mondo in piazza
Il messaggio di Greta (che segue le manifestazioni da New York) ha fatto presa anche in zone del mondo dove gli effetti dei mutamenti climatici rappresentano una vera e propria urgenza, dal Kenya (dove è stata organizzata una marcia nella capitale Nairobi) al Sudafrica, con i giovani di Johannesburg che hanno invaso le strade invocando una presa di posizione del governo contro i cambiamenti del clima terrestere. Addirittura gli atolli che compongono il piccolo Stato insulare di Kiribati, in pieno Pacifico oceaniano, hanno deciso di partecipare allo sciopero, considerando anche i rischi connessi all'innalzamento del livello dei mari che, secondo i climatologi, potrebbe costare all'arcipelago l'inabissamento. Anche a Londra, Edimburgo, Manchester e in altre città del Regno Unito arriva il Friday for Future, con la capitale britannica che, in particolare, vedrà numerosi eventi a tema in diverse zone della città, da Millbank, Islington, Bethnal Green and Hammersmith.
Misure urgenti
Con l'orizzonte del summit delle Nazioni Unite sul tema ambientale, i giovani tornano in piazza per rivendicare il loro ruolo di difensori della Terra, in quanto generazione destinata a ereditare un pianeta in pieno mutamento dal punto di vista ambientale, stretto tra l'urgenza di dare impulso allo sfruttamento delle energie rinnovabili come alternative all'impiego di combustibili fossili e di mettere in campo azioni di tutela per gli ecosistemi terrestri, primo fra tutti quello marino ma anche di riuscire a trovare, specie su un piano geopolitico, un equilibrio che possa garantire la sopravvivenza dell'ambiente artico, alle prese con il progressivo scioglimento dei ghiacci. Anche i giovani di altre grandi città mondiali come Berlino e Roma hanno aderito alla protesta, il che può essere considerato significativo in un contesto come quello italiano dove la querelle sul tema ambientale ha rappresentato il primo pantano per il governo anziché un punto che, almeno stando alle intenzioni manifestate in fase di giuramento, avrebbe dovuto costituire un punto di congiunzione fra le varie forze politiche.