Freddo e senza dimora a Milano, l’azione di Ronda Carità

© Ronda Carità e Solidarietà Milano

Secondo le ultime statistiche, da inizio 2022 a metà luglio, sono state 205 le morti in strada di senzatetto, quasi uno al giorno. In particolare, il capoluogo lombardo è la città con più senzatetto d’Italia e, con l’arrivo dell’inverno nonché a causa del freddo, la situazione a Milano rischia di diventare ancora più grave.

L’azione di Ronda della Carità

Ronda della Carità e Solidarietà Onlus si rivolge agli adulti presenti sul territorio della città di Milano, che, a prescindere dal sesso, dalla provenienza e dalla religione, si trovano a vivere senza dimora o in situazioni di grave emarginazione. L’Associazione offre aiuto e accoglienza, ascolto e accompagnamento nella ricostruzione delle relazioni sociali degli utenti, incoraggiando la loro volontà di creare un nuovo percorso di vita. Interris.it, in merito alle azioni introdotte da questa realtà per l’arrivo della stagione invernale, la Presidente e fondatrice del gruppo Magda Baietta che, dal 1992, si occupa di soccorso e aiuto alle persone in difficoltà.

© Ronda Carità e Solidarietà Milano

L’intervista

L’inverno è in arrivo, quali sono le azioni in favore dei senza fissa dimora che Ronda Carità e solidarietà sta mettendo in campo?

“In qualità di Ronda Carità e Solidarietà operiamo in stretta sinergia con il comune ed abbiamo la priorità di mandare le persone che troviamo per strada e vogliono accedere al Piano Freddo, diamo loro le indicazioni per poter andare al centro Sammartini e chiedere un posto letto. L’iter è abbastanza lungo perché, quando loro arrivano, devono aspettare e parlare con gli operatori. In seguito, devono sottoporsi a una visita medica da parte dell’associazione “Medici Volontari Italiani” che daranno loro la documentazione necessaria per recarsi a Villa Marelli e sottoporsi al test per la mantoux. Questo è l’iter per poter accedere ai dormitori e alle strutture del comune di Milano che verranno aperte per il piano freddo. In particolare, da parte nostra, attraverso le unità mobili, staremo attenti alle persone più fragili, per fare il modo che siano i primi ad accedere e, gradualmente, anche agli altri. Coloro che hanno una fragilità e, per diversi motivi, non riescono ad accedere al centro Sammartini, con il loro consenso, li accompagniamo in loco con il supporto degli educatori e li sosteniamo nello svolgimento di tutto l’iter, in modo che possano accedere ai dormitori. In questo momento, purtroppo, ci sono molte persone senza fissa dimora anziane o malate, anche terminali, che purtroppo non vengono ricoverate”.

Quali sono i bisogni che, come unità mobile, vedete emergere di più da parte dei senza fissa dimora nella stagione invernale e con l’arrivo del freddo?

“Il disagio del freddo, nonostante i sacchi a pelo e le coperte termiche che distribuiamo, è notevole e si rischia la vita. Un grave problema è dato da coloro che soffrono di alcolismo perché, quando bevono, si addormentano e corrono il rischio di andare in coma etilico e morire. Attraverso l’unità mobile, durante i giri notturni, quando li troviamo addormentati, li copriamo e cerchiamo di dare loro tutto il necessario per far sì che non rischino la vita. Un fattore a cui teniamo moltissimo è la chiamata allo specifico numero per la segnalazione dei senza fissa dimora, affinché li si possa aiutare e trovare loro un posto per dormire”.

In che modo, chi lo desidera, può aiutare la vostra azione in favore delle persone senza fissa dimora, soprattutto in questa stagione?

“Chi desidera aiutarci può fare una donazione trovando le varie modalità possibili sul nostro sito, in base alle proprie possibilità. In occasione della Vigilia di Natale stiamo organizzando una messa che, nei precedenti due anni, non abbiamo potuto fare a causa della pandemia da Covid – 19. La messa si terrà sotto il mezzanino della metropolitana di Porta Venezia e sarà officiata dai frati del centro Sant’Antonio. In seguito, verrà servita una cena per i senzatetto in cui noi chiediamo, a chi parteciperà alla messa, di pagare una determinata cifra per un pasto ad un senza fissa dimora. Saranno poi gli stessi volontari che serviranno il pasto. Oltre a ciò, grazie ad un donatore, abbiamo delle tessere di una famosa catena di supermercati, con cui riusciremo a dare, oltre al pacco viveri, un buono spesa di 25 euro, per fare il modo che, almeno nel giorno di Natale, riescano a fare un pranzo decente”.

Christian Cabello: