Liberi tutti”. Questo il motto che appare sullo striscione in apertura del corteo in ricordo delle vittime delle mafie, che quest'anno l'associazione Libera ha deciso di svolgere a Foggia. I partecipanti sono circa 25mila. Presente anche don Luigi Ciotti, presidente di Libera. Ingente lo spiegamento delle forze di sicurezza con 112 poliziotti, 70 carabinieri, e diversi agenti dei reparti speciali. Per ragioni di sicurezza sono stati sigillati tutti i tombini e rimossi i cassonetti.
“Nel generale disincanto e disorientamento e nella pericolosa tendenza alla 'diserzione' dalle forme di partecipazione” è importante “mettere in luce l’esistenza di un’Italia che non si arrende”. Così don Ciotti, che ha motivato la scelta di tornare in Puglia, dopo le manifestazioni del 2008 a Bari e del 2000 a Casarano, “per denunciare la potenza e la ferocia di una mafia emergente ma colpevolmente sottovalutata, responsabile in questi anni di tanti omicidi il più delle volte impuniti a carico anche di innocenti”. Secondo i dati a disposizione di Libera, in Puglia le vittime innocenti di mafia sono 70, di cui almeno il 30% sono donne e bambini. Di qui il suo appello: “Teniamo alta la guardia”. “Il cambiamento – ha aggiunto don Ciotti – ha bisogno di tutti. Noi lo chiediamo alla politica, alle istituzioni, ma dobbiamo chiederlo anche a noi come cittadini: abbiamo bisogno di cittadini responsabili non di cittadini a intermittenza a seconda delle emozioni e dei momenti”.
Alla manifestazione partecipano, tra gli altri, il leader di LeU Pietro Grasso, il reggente del Pd, Maurizio Martina, il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro, la presidente uscente della commissione Antimafia, Rosy Bindi. La Giornata della memoria e dell'impegno in memoria delle vittime innocenti di tutte le mafie è riconosciuta per legge ogni 21 marzo e si tenne la prima volta nel 1996 per iniziatva di Libera.