Piacenza è stata nuovamente protagonista per il secondo anno del Festival del Pensare Contemporaneo. Il tema di quest’anno, “Vivere la meraviglia, tra stupore e spavento” è stato un viaggio emozionale e cognitivo attraverso i sentimenti più profondi che animano l’esperienza umana e si propone di esplorare le dinamiche del meravigliarsi, dello stupore di fronte all’immensità e alla varietà del mondo che ci circonda, e dello spavento che a volte ne deriva e che va affrontato con lucidità perché possa trasformarsi in una potente forza esistenziale.
Alessandro Fusacchia, curatore del Festival, ha raccontato in esclusiva a Interris.it il significato di questa edizione e la serie di incontri che ha portato numerose persone a confrontarsi sul tema della meraviglia e dello stupore. “Tanti i relatori e i panel, forse anche troppi – ha scherzato Fusacchia – ma ogni incontro è stata davvero un’occasione di dialogo e riflessione. La bellezza di questo Festival è che i relatori, protagonisti della kermesse, non vengono solo per se stessi (il loro intervento), ma partecipano anche agli altri panel”.
“Leggere il nostro tempo e quindi il contemporaneo è una condizione indispensabile per chiunque per sentirsi meno vulnerabile e decidere con più consapevolezza della propria vita. Per questo vogliamo fare di Piacenza un’occasione unica per capire il mondo: quello che è, quello in cui rischiamo di ritrovarci tra qualche anno – e soprattutto, quello che ancora potrebbe essere”.
Gli ospiti
Tantissimi gli ospiti, da Samantha Cristoforetti, Dargen D’Amico, Eugenio Coccia fino al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (l’ultimo Capo dello Stato a tornare a Piacenza era stato Ciampi) che ha dialogato con i giovani, circa 350 studenti, e li ha invitati a “esercitare il pensiero, riflettere, farsi sempre una propria opinione e a non lasciarsi omologare“. Gli studenti, provenienti da ogni parte d’Italia, hanno consegnato al presidente quattro lettere con cui hanno espresso le proprie preoccupazioni per il futuro. E la tecnologia, se da una parte è fondamentale, dall’altra solleva non pochi dubbi.
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Mattarella ha inoltre sottolineato che “con l’intelligenza artificiale c’è il rischio di omologazione, basta pensare al frequente conformismo dei social, agli sms in forme abbreviate che tagliano l’ espressività o al modo di esprimersi riducendo parole o intere frasi a poche sillabe. E’ il rischio di omologarsi e occorre che il genere umano difenda l’unicità della sua mente”. E poi l’invito a rispettare il proprio tempo, l’unicità e l’irripetibilità della mente mana con l’invito ad “avere rispetto del proprio tempo“, pur senza indugiare nell’inerzia.
Ascolta il Capo dello Stato Sergio Mattarella
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Cinque giorni, 170 ospiti, 80 incontri che si sono tenuti in 14 location nel centro della città di Piacenza e un totale di 24mila presenze fisiche registrate durante le giornate della manifestazione, a cui si aggiungono le presenze digitali, con 4.5 milioni di impression sui social, oltre 1,6 milioni di account raggiunti fra Facebook e Instagram, e 3000 registrazioni al sito soprattutto da Emilia-Romagna e Lombardia.
E già si guarda alla prossima edizione, dall’11 a 14 settembre 2025.
“Dobbiamo ancora riprenderci – ha commentato Alessandro Fusacchia – ma abbiamo un anno in cui iniziare a pensarci. Mi piacerebbe fare qualche evento di meno (non ci siamo riusciti quest’anno) e investire energie su specifici format per introdurre quell’elemento toccante che porta le persone a vivere meglio il festival. Per il momento ci prendiamo un periodo di (speriamo) meritato riposo”.