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Estate 2024: le mete preferite dagli italiani

Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Confindustria Alberghi spiega ad Interris.it come sta andando l'estate 2024

Per l’estate 2024 il mare si è conferma la destinazione preferita, mentre si registra un calo rispetto allo scorso anno, per le città d’arte e per le località montane. In aumento invece, chi preferisce le aree interne e alcune località del meridione, interesse che permette di sfruttare l’enorme potenziale dell’intero territorio italiano. Gli alberghi della nostra penisola sono oltre trentaduemila, un numero che fa del nostro Paese il più grande mercato europeo in termini di offerta turistica. Si tratta di un panorama variegato che fornisce soluzioni alle diverse esigenze e disponibilità economiche dei viaggiatori.

L’intervista

Interris.it ha commentato l’andamento di questa estate con Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Confindustria Alberghi, che ha spiegato le preferenze degli italiani e come in questi ultimi anni il modo di viaggiare sia cambiato.

Presidente, come andrà il mese clou della stagione estiva?

“Le destinazioni balneari registrano un aumento delle prenotazioni pari del 1,5% dagli italiani e del 6,3% dagli stranieri, dove i mercati principali sono quelli della Germania e della Svizzera. Oltre l’85% delle camere è già prenotato per agosto, con Ferragosto sold out. Un mese invece in chiaroscuro per le città d’arte con prenotazioni stabili nelle prime due settimane di agosto, ma in calo dalla terza settimana, a causa della diminuzione degli italiani non compensata dagli stranieri. Venezia ha un tasso di occupazione camere del 72% nelle prime due settimane, che scende al 65% nelle ultime due. Roma e Milano seguono con risultati simili”.

Come la pandemia ha cambiato il modo di viaggiare?

“È aumentata la curiosità a scoprire le destinazioni locali. Un fenomeno che ha portato ad una rivalutazione delle attrazioni nazionali e a un maggiore interesse per le vacanze di prossimità, per le destinazioni naturali, come parchi nazionali, montagne e località rurali, così come è cresciuta l’attenzione verso zone ancora poco note. Un fattore questo che ha sensibilizzato i viaggiatori ad un turismo sempre più responsabile verso l’ambiente che si è tradotto in una maggiore cura e attenzione ai luoghi visitati e al rispetto delle comunità locali. Inoltre, lo smart working ha consentito a molti viaggiatori di poter combinare il lavoro allo svago. A loro volta. gli alberghi hanno adattato i loro servizi per accogliere questi ospiti, offrendo spazi di co-working e infrastrutture tecnologiche adeguate”.

Come sta cambiando il settore alberghiero?

“Si sta evolvendo per rispondere alla domanda di esperienze uniche e personalizzate. Le aziende offrono soluzioni su misura, attività locali e servizi esclusivi. Nuovi modelli di business combinano spazi privati e comuni per un soggiorno autentico. Cresce la domanda nel settore lusso, ma nuovi concept e prodotti emergono in tutti i segmenti, dall’ultra lusso all’economy, per soddisfare i nuovi turisti. I viaggiatori moderni, curiosi e attenti, esplorano non solo le città d’arte, ma anche le aree interne, cercando nuovi modi di vivere la vacanza. Le chiavi del turismo futuro sono la valorizzazione delle comunità locali e dei prodotti tipici, e la digitalizzazione. L’uso di app per comunicare con gli ospiti e sistemi di gestione avanzati invece, migliorano l’efficienza operativa e l’esperienza del cliente”.

L’Italia è leader indiscusso del settore turismo. Come il nostro Paese deve continuare questo trend positivo?

“La clientela straniera si è confermata la locomotiva del nostro turismo, una tendenza in corso da svariati anni, fatta eccezione per il periodo del covid,e che aveva portato addirittura nel 2019 le presenze straniere a superare quelle italiane. Per mantenere competitiva l’offerta sarà necessario fornire nuove esperienze agli ospiti e presentare il prodotto caratterizzandolo con elementi autentici che presuppongono un continuo scambio con il territorio di riferimento”.

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