Contro l'emergenza freddo a Roma interviene la Comunità di Sant'Egidio, che da oggi, 31 dicembre, apre la chiesa di San Callisto a Trastevere per ospitare 40 persone nelle notti gelate della Capitale. Oltre alla Chiesa di san Callisto, aperta come emergenza, la Comunità offre a chi vive in strada un letto nelle strutture di Palazzo Migliori, gestito insieme all'Elemosineria Apostolica, e nella Villetta della Misericordia, all'interno dell'ospedale Gemelli di Roma.
“Non si può far finta di niente”
“A causa del freddo, ricorda la Comunità di Sant'Egidio in un comunicato, in soli due giorni sono già morti due clochard, uno a Verona e uno a Roma”. Il senzatetto nigeriano di 45 anni è stato trovato morto in un giardino pubblico a Verona, nei pressi di Porta Vescovo. Era tra le persone assistite dalla Ronda della Carità, una Onlus veronese che si occupa dei clochard, portando loro pasti caldi e coperte per combattere il freddo in inverno, ma questo non gli è bastato. L'ultima vittima in ordine di tempo, Damiano, è stato ritrovato senza vita nel parcheggio di un supermercato nel quartiere di Tor Bella Monaca. “Di fronte a queste morti – spiega una nota – non si può far finta di niente. Perché si può morire di freddo, ma anche di solitudine e di indifferenza“. Così il movimento lancia un appello a tutti cittadini spiegando che “ognuno può fare qualcosa: fermarsi davanti a chi vive per strada, portare una coperta, capire come aiutarlo, rivolgersi a chi già aiuta, come alle nostre sedi in tutta Italia”. L'inverno, conclude la Comunità, “non è una calamità improvvisa e innaturale, ma ampiamente prevista, anche se può arrivare in ritardo, com'è accaduto quest'anno”. “Per questo – conclude la nota della Comunità nata a Roma nel 1968 per iniziativa di Andrea Riccardi – un appello urgente è rivolto anche alle istituzioni: tutti i Comuni italiani, nessuno escluso, devono avviare o potenziare con urgenza il loro piano freddo, prima che le prossime ondate di gelo provochino nuove vittime“.