Si consuma in Piemonte il nuovo scontro sul terreno dell’educazione sentimentale a scuola. Con l’obiettivo di contrastare le violenza sulle donne – riferisce L’Espresso – nelle scuole di II grado di tutta la Regione a settembre verrà introdotta in via sperimentale la “nuova materia”. L’iniziativa è del Consiglio regionale piemontese e dell’Associazione Filosofia in Movimento. Secondo quanto riferisce la rivista, “Marche, Toscana, Emilia-Romagna e Lazio hanno chiesto informazioni sul progetto e presto potrebbero accodarsi”.
Le polemiche
L’ipotesi, tuttavia, ha suscitato polemiche. L’Associazione Non Si Tocca la Famiglia (che riunisce genitori e docenti) esprime in una nota “ogni riserva” in merito all’iniziativa. “La novità assoluta, così viene chiamata, è stata fortemente voluta dal consigliere Pd Gabriele Molinari, il quale è bene che a fronte di tale proposta tenga in considerazione anche le controproposte delle associazioni dei genitori che come noi di Non Si Tocca La Famiglia abbiamo pronte da applicare nelle scuole”, si legge nel comunicato dell’associazione. “Chiediamo anche al consigliere Molinari ma lo faremo sottoponendo la questione al nuovo ministro dell'istruzione Bussetti – prosegue la nota -, che sull' introduzione di questo percorso educativo venga richiesta a tutti i genitori e agli alunni anche se maggiorenni, l'autorizzazione per trattare questi temi in orario scolastico”. Autorizzazione di questo tipo è stata ottenuta nel luglio scorso dall’associazione a seguito di un confronto con la dirigenza di un liceo romano.
Non Si Tocca la Famiglia promette: “Ci faremo garanti di questo diritto sollecitando in ogni modo, una puntuale e preventiva informativa alle famiglie e garantendo il diritto di offrire percorsi alternativi a quelli offerti dall'associazione Filosofia in Movimento perché la scuola sia veramente un luogo plurale dove esercitare il proprio diritto ad educare secondo principi condivisi e non secondo diktat scesi dall'alto”. Secondo l’associazione “trattare in classe, tematiche troppo delicate come l'educazione sessuale, affettiva, di genere, contrastare le discriminazioni e il bullismo spesso con una lente politicamente orientata e senza l'autorizzazione dei genitori, è qualcosa su cui non lasceremo respiro al nuovo governo perché non vengano invasi spazi tanto intimi della vita dei nostri figli”.
“Più spazio” alle famiglie
L’associazione rileva sia necessario dare “più spazio” alle famiglie perché “solo così daremo forza al nostro Paese nello sforzo di custodire il ruolo fondamentale dei genitori nel processo educativo che tiene saldi i cardini delle relazioni in una società già estremamente confusa”. Di qui l’invito di Non Si Tocca la Famiglia a genitori, docenti ed educatori a partecipare al Seminario di formazione gratuito “Sapere Per Educare” che si svolgerà a Roma presso l'Ateneo Regina Apostolorum il 29 Settembre: “l'iniziativa – si legge – giunta alla sua terza edizione vuole consolidare di anno in anno una rete di azioni efficaci per sostenere l'alleanza tra scuola genitori e docenti nell'ottica di una corresponsabilità attiva e vigilante, sempre più orientata a tutelare la ricchezza della famiglia nell'educazione responsabile dei figli.