A Roma è stato inaugurato il Centro per il Clima e lo sviluppo sostenibile. Si tratta di un'iniziativa dell'Italia, supportata da Fao e Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp).
Iniziativa
Il centro faciliterà lo scambio di informazioni ed il coordinamento – entrambi necessari alla creazione di sinergie tra i vari Paesi africani – svilupperà e potenzierà soluzioni innovative per lo sviluppo sostenibile, cosi attuando gli obiettivi dell'Agenda 2030 e dell'accordo sul clima di Parigi.
Sviluppo
Lo sviluppo sostenibile in Africa “è un pilastro della politica estera italiana. Sfide condivise come la sicurezza, la migrazione e i cambiamenti climatici, segneranno il nostro 'destino comune'”, ha detto il primo ministro italiano Giuseppe Conte alla cerimonia inaugurazione del nuovo centro, che, come da lui sottolineato, in un primo momento si concentrerà sulla regione del Sahel. Achim Steiner, capo dell'Undp, ha messo in evidenza il fatto che il nuovo Centro, frutto di un'iniziativa italiana nata in occasione della riunione ministeriale ambiente del G7 tenutasi a Bologna nel 2017, offra un “punto di partenza concreto” per accelerare le risposte alle sfide note del futuro. “Stiamo entrando in un secolo in cui lo sviluppo dell'Africa determinerà sempre più lo sviluppo dell'economia mondiale”, ha affermato.
Povertà
Oggi l'Africa subsahariana è la regione con la più alta prevalenza di denutrizione e con una produzione agricola di molto inferiore rispetto ad altre regioni. Molte le cause, dalle carenze infrastrutturali alla mancanza di accesso ai mercati e al credito. Conflitti e cambiamenti climatici tra i fattori di grande impatto sulle fragili popolazioni rurali.
Inaugurazione
La struttura è una risposta alla necessità, già riconosciuta in seno al G7, di un centro dedicato alla promozione dello sviluppo sostenibile, con una particolare attenzione alle iniziative riguardanti il clima, la Climate Smart Agriculture l'acqua, la generazione pulita di energia e l'uguaglianza di genere. L'inaugurazione ha visto la partecipazione di ministri di diversi paesi africani – insieme al cardinale Peter Turkson, prefetto del Dicastero della Santa Sede per il servizio dello sviluppo umano integrale, e Ibrahim Thiaw, consigliere speciale del Segretario generale dell'Onu per il Sahel.