Sostenere la famiglia tradizionale. La Lega, con il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana in testa, ha le idee chiare su come fare per sostenere le coppie italiane a fare figli: tassare gli immigrati e le loro rimesse. Il 26 marzo scorso, come riporta La Repubblica, Barbara Saltamartini, Giancarlo Giorgetti, Massimiliano Fedriga, il sottosegretario Nicola Molteni e altri parlamentari del Carroccio hanno presentato una proposta di legge in tal senso. Il testo ricorda che la sola famiglia da sostenere è quella “fondata sul matrimonio tra uomo e donna” perché è l’unica che “tutela e garantisce il ruolo sociale dell’educazione dei figli” per mezzo delle “figure genitoriali quale madre e padre”. Allo studio – elenca Il Giornale – ci sono il sostegno per l’acquisto della prima casa, gli assegni mensili per chi ha bambini sotto i 3 anni. E poi buoni da mille euro l’anno per i servizi essenziali e alcune importanti detrazioni fiscali. Infine asili gratis con l’aumento dei posti per fare in modo che sempre più genitori riescano a mandarci i bimbi senza dover sborsare cifre importanti per il bilancio familiare.
No all'aborto, tassa agli immigrati
Ma la proposta non si ferma agli incentivi nei confronti delle coppie per procreare. L'obiettivo della legge è anche disincentivare l'aborto, cioè fare in modo che le donne che rimangono incinta, non siano mai tentate ad interrompere la gravidanza per difficoltà economiche. In primo luogo i leghisti vorrebbero inserire “il concepito” nel nucleo familiare, quando la donna è in attesa, per farlo rientrare “nelle graduatorie che tengono conto del numero dei figli”. Iniziative in favore della natalità che il Carroccio vuole offrire esclusivamente “ai cittadini italiani o di Stati membri Ue componenti i nuclei familiari”. Il rischio, tuttavia, è che la legge possa essere impugnata e contestata dai giudici per “condotta discriminatoria”. Nel dicembre scorso, infatti, il Tribunale di Bergamo ha condannato l'Inps, giacché non elargiva alle donne straniere il cosiddetto “bonus mamma domani”, cioè gli 800euro una tantum alla nascita di un figlio. Un “class action” di 24 donne provenienti da Paesi extracomunitari è riuscità in sede giudiziaria ad avere la meglio e ad ottenere la somma. Non solo. I deputati leghisti che hanno presentato la proposta vorrebbero garantire un “assegno di cura e di custodia per sostenere le famiglie nelle spese necessarie all’assunzione” della baby sitter. E i fondi da dove arriverebbero? Da una “imposta di bollo sui trasferimenti di denaro all’estero effettuate dalle apposite agenzie”: un 3 per cento sull’importo “trasferito con ogni singola operazione, con un minimo di prelievo pari a 5 euro”.
Fontana: “O ci sono fondi, o il mio ministero non serve”
Da qualche parte bisogna pur prendere il denaro per attuare politiche familiari. In un'intervista a La Stampa, il ministro Fontana ha detto “I progetti ci sono e l'attesa è grande, anche perché è la prima volta nella storia italiana che esiste questo ministero (dedicato alla Famiglia e anche alla Disabilità, ndr). Però ci vogliono anche le risorse. Confido che arrivino dalla Finanziaria”. E Fontana aggiunge anche: “Aiutare famiglie e disabili è una scelta etica più ancora che politica. O l'economia è al servizio dell'uomo o l'uomo dell'economia. Se non riusciremo a essere vicini ai disabili, a fare qualcosa di concreto, vorrà dire che il ministro non serve. E ne trarrò le conseguenze”, sottolinea.