La Ue ha deciso di devolvere 30 milioni di euro in finanziamenti umanitari per contrastare l’ebola nella Repubblica democratica del Congo. Le vittime, da quando è scoppiato il focolaio nel 2018, sono 1.700 “in un Paese che stava già affrontando una terribile situazione umanitaria”, dice la nota della Commissione che oggi rende nota la decisione. Salgono a 47 milioni i fondi dell’Ue devoluti in aiuti dal 2018.
Il contributo
Il sostegno andrà per “prevenire e controllare le infezioni”, “lavorare con le comunità locali” perché si attivino per la risposta, accettino le misure di prevenzione del contagio, abbiano accesso alle cure sanitarie e a sepolture sicure e dignitose; parte andrà poi a sostegno ai sopravvissuti all’ebola e alle loro famiglie. Dall’aprile 2019 si è verificato un aumento del numero di casi, e le città di Beni, Butembo e Katwa sono i principali focolai. Il 14 luglio 2019 è stato rilevato un caso a Goma, città di accesso alla parte orientale del Paese, e tre casi di ricaduta hanno raggiunto l’Uganda all’inizio di giugno 2019. L’Organizzazione mondiale della sanità il 17 luglio 2019 ha dichiarato la crisi dell’ebola “emergenza di interesse internazionale”. Per il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie il rischio complessivo di introduzione e diffusione del virus ebola nell’Ue rimane “molto basso”. Lo scorso aprile l'Organizzazione Mondiale della sanità (Oms) denunciava il proseguire degli attacchi nei centri anti Ebola nel Paese da marte di uomini armati.