E'una piaga sociale che dilaga sommando mezzo milione di drammi individuali. Negli ultimi 5 anni 500 mila bambini italiani hanno visto la madre picchiata tra le mura domestiche. Su questa emergenza, documentata in occasione della giornata dell’infanzia, In Terris ha raccolto il parere di una delle maggiori esperti del settore, la neuropsichiatra infantile Paola Binetti che prima nelle associazioni cattoliche poi dal 2006 in Parlamento si occupa di minori in difficoltà, in particolare alla commissione Affari Sociali. “Quando un bambino vede la madre picchiata dal padre si producono una serie di dinamiche pericolose – spiega a In Terris la professoressa Binetti, per quarant’anni docente nelle principali università di medicina in Italia e in Spagna -. Innanzi tutto in un minore che assiste a violenze domestiche vengono demoliti i due principali referenti protettivi” E cioè, prosegue Paola Binetti, “nella violenza del padre il bambino vede venir meno l’investimento per la protezione del nucleo familiare e ciò produce una paura profonda e viscerale”. Inoltre “nel rendersi conto di quanto la mamma soffra, nel bambino può scattare o un sentimento di fragilità estrema oppure un senso di rivalsa per difendere la madre”.
Legami fragili
Il risultato nefasto è la perdita di fiducia nella possibilità dei genitori di costituire un riferimento di protezione e guida dell’infanzia. “Il bambino che vede la mamma picchiata dal papà potrebbe diventare un adulto che mette a sua volta in atto violenza in quanto si attiva in lui un meccanismo di identificazione con la figura paterna in quanto maschio – sottolinea la professoressa Binetti -. O potrebbe scattare un moto di solidarietà nei confronti della componente femminile. In entrambi i casi ne esce distrutta la percezione naturale della coppia”. E “questa distorsione dei legami familiari e sentimentali crea nel minore una radicale fragilità.
Azioni concrete
“La casa dovrebbe essere il luogo in cui ogni bambino dovrebbe sentirsi sicuro e protetto, ma in Italia, in soli 5 anni, quasi 500 mila minori hanno assistito a violenza domestica ai danni delle loro mamme”, riferisce Save the Children. Un fenomeno ancora sommerso, quello della violenza assistita, che rappresenta la seconda forma più diffusa di maltrattamento sull'infanzia. Per questo, in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza (20 novembre), Save the Children, sostenuta da Ikea Italia, lancia una petizione per chiedere alle Istituzioni di mettere in atto azioni concrete a favore dei minori testimoni di violenza domestica e degli orfani di femminicidio. “La petizione – spiega all’Ansa Fosca Nomis, responsabile delle relazioni istituzionali di Save the Children – chiede alle istituzioni di sbloccare i fondi per gli orfani di crimini domestici e per i centri antiviolenza, nonché di procedere a una mappatura e analisi di un fenomeno di cui rischiamo di avere evidenza solo in minima parte”.