E' un dolore troppo grande, un lutto non soltato per un paese ma per tutta l'Italia“. Così il direttore di In Terris, don Aldo Buonaiuto, sul funerale a Cisterna di Latina di Martina e Alessia, le due bambine uccise dal papà Luigi Capasso, appuntato dei carabinieri.
La mamma
La madre delle due vittime, Antonietta Gargiulo, gravemente ferita e ricoverata in ospedale, ha ricevuto solo ieri la terribile notizia della morte delle figlie. “Questa mamma – ha sottolineato don Aldo durante il suo intervento a “Storie Italiane” su Rai1 – è entrata nel cuore di tutti gli italiani per quello che ha subito. Ora è chiamata a portare avanti un percorso molto difficile. Dobbiamo pregare per lei, stringerci attorno a lei”. Anche perché forse “era presto per dirglielo. Non riesce nemmeno a muoversi. Magari sarebbe stato il caso di farle affrontare prima questo problema”.
Appello
Davanti a vicende come questa le istituzioni “devono fare molto di più“. Sono necessarie “procedure più snelle per aiutare chi manifesta paure e timori. Serve un pressing maggiore per prevenire queste tragedie. Le donne vanno tutelate al 100%”. Ora è fondamentale “che chi ha commesso questo delitto paghi. Non vogliamo assistere all'ennesimo caso nel quale chi fa del male agli altri finisce con l'essere risparmiato dalla giustizia. Troppe volte i responsabili spariscono“.
Crisi di valori
Oggi “Alessia e Martina sono anche le nostre figlie. Continuano a vivere nei nostri cuori e noi siamo chiamati ricordarle attraverso azioni concrete che rispettino la vita dei tanti bambini esposti alla rabbia, all'aggressività e alla follia degli adulti. Siamo noi grandi, ricordiamolo, i responsabili della crisi valoriale a cui assistiamo. Ora che sono più vicine al Signore, queste due bimbe illuminino le nostre menti. La commozione non basta: deve nascere dentro di noi l'esigenza di una vera rivoluzione sociale che ristabilisca valori sani”. Don Buonaiuto ha, infine, riservato un pensiero ai tanti piccoli amici che assistono alle esequie di Alessia e Martina. “Quei bambini si chiederanno per quale motivo le loro amiche si trovino dentro quelle bare bianche. Davanti a questa immagine siamo chiamati a farci un profondo esame di coscienza”.