Il demonio è un illusionista, spinge le persone a credere di doversi rivolgere a lui per avere benefici. A dirlo è don Aldo Buonaiuto, nel corso della trasmissione di Tv2000 “Siamo Noi”, andata in onda nel pomeriggio di oggi e incentrata sul tema delle sette.
“Da esorcista vorrei dire che il demonio illude – ha detto il sacerdote, direttore di In Terris -: tante persone cadono nella tentazione di controllare l'oroscopo per sapere come andrà la giornata”. E si arriva addirittura ad eccessi per cui – ha spiegato – “c'è gente che getta il sale addosso agli altri per superstizione“.
Fenomeno sociale
Le stime parlano di circa 5-6 miliardi all'anno di fatturato per cartomanti, veggenti e ciarlatani vari, i quali spesso operano in nero. Ogni singola seduta può costare dalle 20 euro fino a diverse migliaia di euro. Il 40% degli italiani ha avuto un rapporto con cartomanti e guru. Ci sono persone che finiscono al lastrico.
Ma è l'indigenza a portare le persone a rivolgersi a questi guru? “La crisi c'entra relativamente – ha detto don Aldo -, questo è un fenomeno antichissimo. Le persone che affermano di parlare con i morti ci sono sempre state e hanno sempre attecchito su tutte le classi sociali. Si chiede che le forze del male possano emancipare il proprio stato di vita”. E non è nemmeno questione di titolo di studio. “Si contano tantissime persone, appartenenti a classi sociali medio-alte, disposte a pagare molti soldi per tentare di ingraziarsi le fortune attraverso questi ciarlatani”. Ciarlatani, appunto. “Usano la spiritualità solo come pretesto, ma in realtà non c'è nulla di spirituale dietro questi personaggi”, ha sottolineano il prete esorcista.
Allarme lanciato da don Aldo Buonaiuto sui rischi che corrono i più piccoli. “C'è un sistema – dice – che promuove questa iniziazione al mondo della magia: dai giocattoli ai cartoni animati i bambini sono costantemente sottoposti a tutto ciò”. Il sacerdote ha ricordato in tal senso che “già a dieci anni si fa spiritismo nelle scuole”.
Il bisogno di ascolto
Nel ringraziare la trasmissione “Siamo noi” perché “parla di un tabù”, don Buonaiuto ha spiegato che uno dei motivi principali che spingono le persone a rivolgersi ai guru è la solitudine, “il bisogno di essere ascoltate”. “Ho incontrato tanta gente pentita – afferma – che mi ha confidato di aver pagato un mago per farsi ascoltare“.
Di qui la riflessione del sacerdote: “Questa realtà ci fa capire come la nostra società è impoverita”. Don Aldo ha ricordato quindi Benedetto XVI, che nel corso di un viaggio in Brasile, intervenne sul tema del dilagare del mondo delle sette considerandolo una sfida a fare di più accanto alla gente. “Più che condannare, dunque, dovremmo chiederci cosa possiamo fare“.
Il Servizio Antisette
Chi fa tanto è il Servizio Antisette dell'Associazione Comunità Giovanni XXIII, di cui don Aldo Buonaiuto è membro. “È un'opera del nostro fondatore, don Oreste Benzi, che riceveva segnalazioni di familiari disperati per la situazione dei propri parenti, che dopo l'incontro con certi guru si allontanavano dagli affetti”. Del resto – osserva don Buonaiuto – “quando ti isolano, riescono a renderti vulnerabile”. Parlando dell'esperienza del Servizio Antisette, il sacerdote ha ricordato che “abbiamo scoperto che c'era bisogno di intervenire, spesso c'erano reati. Spesso c'è paura di ritorsioni o vergogna nel denunciare, perché tornare in famiglia dopo essersene allontanati può sembrare umiliante”.