Gli episodi di bullismo hanno riempito le pagine di giornali negli ultimi giorni. Il tema in questione, periodicamente, torna al centro delle cronache suscitando un ampio dibattito nella societĆ civile. Se ne ĆØ parlato oggi a “Storie Italiane”, su RaiUno, dove ĆØ intervenuto anche don Aldo Buonaiuto, direttore di In Terris e membro dell'Associazione ComunitĆ Papa Giovanni XXIII.
L'indice viene spesso puntato nei confronti delle famiglie e degli insegnanti, considerati incapaci di gestire i giovani. Non ĆØ dello stesso avviso don Buonaiuto, il quale sostiene: “Questi sono i nostri figli, le responsabilitĆ non vanno ascritte soltanto alle famiglie e agli insegnanti scolastici, ma a tutta la societĆ “. Il sacerdote rileva che “episodi di bullismo avvengono in quasi tutte le scuole italiane, e sono il sintomo di problemi di aggressivitĆ , di violenza dei giovani”. Ecco allora che andrebbe analizzato il contesto sociale. “Spesso i genitori educano seriamente, ci sono genitori bravissimi, l'Italia ĆØ piena di famiglie per bene – osserva don Aldo – ma poi fuori da casa i figli vengono indottrinati del contrario”. Per lui “non possiamo negare la crisi valoriale che c'ĆØ oggi nella societĆ ”. Dunque ĆØ necessario risalire alla radice di questa crisi. “I fabbricanti di un tale degrado – prosegue don Buonaiuto – sono gli adulti, i media, una certa cinematografia… Nutriamo i bambini di violenza: le responsabilitĆ sono piĆ¹ ampie di quelle delle mamme e dei papĆ ”. La trasmissione manda in onda un servizio in cui si ascolta la testimonianza di un giovane ex bullo. Don Buonaiuto cita don Oreste Benzi, fondatore della ComunitĆ Papa Giovanni XXIII, il quale diceva che “i nostri figli sono terra di nessuno”. Spesso – la riflessione di don Aldo – i gesti dei giovani “sono grida di aiuto” che la societĆ ha il compito di ascoltare. Per questo ĆØ necessario “tornare a dialogare”.
Dialogo che talvolta ĆØ assente in chi ĆØ vittima delle sette, per paura. “Storie Italiane” torna ad accendere i riflettori sulla vicenda che ha visto protagonista Michelle Hunziker, per anni prigioniera di una organizzazione, raccogliendo la testimonianza di Simona, un'amica della presentatrice tv, anche lei finita tra le grinfie del guru. Don Buonaiuto, che coordina da quasi vent'anni il numero verde antisette dell'Associazione ComunitĆ Papa Giovanni XXIII (800228866), rivolge un plauso per il coraggio a Simona e alla Hunziker, ma anche a “Storie Italiane” che parla di questo tema. “La nostra comunitĆ ĆØ impegnata con un numero verde rivolto alle vittime e ai loro familiari affinchĆ© trovino il coraggio di denunciare queste trappole settarie. Fa un grande lavoro la squadra anti-sette della Polizia di Stato – sottolinea don Buonaiuto – ma lo Stato ĆØ ancora troppo assente“. Del resto – continua – “le vittime sono tantissime e i guru delle sette sono peggio dei mafiosi: conoscono le migliori tecniche di manipolazione mentale per condizionare le persone. Loro sono grandi truffatori”. L'appello di don Buonaiuto ĆØ quindi rivolto alle istituzioni, affinchĆ© facciano di piĆ¹.