Il filo conduttore di storie come queste ĆØ laĀ strisciante mentalitĆ Ā di certi cosiddetti uomini, di sfruttatori che pensano di avere il diritto di comprare ilĀ corpo di ragazzeĀ che magari hanno l'etĆ delle loroĀ figlie e nipoti“.Ā Lo ha datto il direttore editoriale di In Terris, impegnato da sempre Ā nella lotta contro il racket della prostituzione, a “Storie Italiane” – formato diĀ Rai1Ā condotto daĀ Eleonora DanieleĀ – a proposito dell'inchiesta “Tacco 12” su un giro di prostituzione minorile a Torino.Ā
Ipocrisia
Il sacerdote della “Papa Giovanni XXIII” ha tuonato poi contro il clima “di ipocrisia” che ruota attorno al fenomeno. “Tutti sanno che moltiĀ night clubĀ – ha spiegato – dei locali e della prostituzione su strada”. Commentando le parole di una giovane vittima ha detto “fa rabbia sentir parlare di 'fare l'amore'. Questo non ĆØ fare l'amore, ĆØĀ sfruttamentoĀ delle persone. IĀ rapporti sessualiĀ non si acquistano, semmai si conquistano Ā se si hanno le capacitĆ per relazionarsi alla pari”. LaĀ prostituzione schiavizzata, ha ricordato, “ĆØ la terzaĀ industria illegaleĀ al mondo”. Chi fa business sulla pelle di queste donne, ha proseguito, “ĆØ un criminale, smettiamola di proteggere gli schiavisti”.Ā
Monterotondo
A inizio puntata gli ospiti hanno dibattuto sul delittoĀ delĀ delitto di Monterotondo, l'omicidio diĀ Lorenzo SciaquatoriĀ (41 anni) commesso dalla figliaĀ Deborah(19). La giovane, ora ai domiciliari, ha detto di aver agito dopo l'ennesima, violenta, lite. “Parliamo di unaĀ ragazza giovanissimaĀ – ha commentato don Buonaiuto – e questo richiama la responsabilitĆ degli adulti, di chi sapeva e faceva finta di non sapere, di chi capiva ma fingeva diĀ non capireĀ e di quanti, negli anni, avranno ascoltato gli sfoghi di questa povera famiglia senza fare nulla”. Il sacerdoteĀ ha parlato di “un dolore impressionante“, come “impressionante ĆØ stato ilĀ comportamentoĀ della realtĆ sociale attorno alla famiglia, che col suo silenzio ĆØ diventata complice di questi misfatti”. Don Buonaiuto ha anche richiamato “quelle istituzioni che avrebbero potutoĀ recuperare quest'uomoĀ o, al limite, separarlo della famiglia, come avviene in situazioni oltreĀ ogni limite“. Oggi, ha osservato amaro, “tutti parlano, maĀ ieri chi lo faceva?”.Ā
Donne e violenza
Si ĆØ poi parlato del caso delĀ presuntoĀ stuproĀ di una donna aĀ ViterboĀ da parte di dueĀ giovani,Ā ex esponenti di Casapound. Il sacerdote ha criticato, in casi come questo, il “giustificazionismoĀ delle famiglie, di chi copreĀ certi comportamentiĀ e quel sistema che prevede pene minime perĀ casi del genere. Ogni giorno ci sono donne violentate, considerate alla stregua di oggetti. E'Ā un'ingiustizia insopportabile, dobbiamo cambiare il modo di procedere. Non si possono normalizzare certi comportamenti inauditi come quello di inviare e divertirsi su certi video. Serve una giustizia che sia veramente tale”; altrimenti – ha proseguito – c'ĆØ il rischio che qualcuno “si senta al di sopra della legge, pensando di essere libero di fareĀ qualunque cosa“.Ā