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Direttiva del Viminale: restrizioni ma niente chiusura

Sul fronte della droga si gioca la nuova querelle tutta interna al governo. Da un lato il vicepremier Matteo Salvini e la Lega, pronti a fare guerra ai cannabis shop, dall'altra il ministro della Salute pentastellata Giulia Grillo che assicura che in quegli esercizi commerciali non si vende droga e una proposta di legge del M5s sulla legalizzazione della droga cosiddetta leggera. A diradare (od offuscare, a seconda dei punti di vista) le nubi, ci ha pensato una direttiva del Viminale, che conferma le restrizioni ma anche il “no” alla chiusura. Si specifica, in particolare, che ā€œdovrĆ  essere innanzitutto disposta una puntuale ricognizione di tutti gli esercizi e leĀ rivenditeĀ presenti sul territorio, in condivisione con le Amministrazioni comunali ed attraverso il concorso dei rispettivi Comandi di Polizia locale e degli Sportelli deputati al rilascio delle necessarieĀ autorizzazioni amministrative”. E ancora: “Una cura particolare dovrĆ  riguardare la verifica del possesso delle certificazioni su igiene, agibilitĆ ,Ā impiantistica, urbanistica e sicurezza, richieste dalla legge per poter operare”. Nella direttiva, attenzione anche alla localizzazione degli esercizi, “con riferimento allaĀ presenzaĀ nelle vicinanze di luoghi sensibili quanto al rischio di consumo delleĀ sostanze, come le scuole, gli ospedali, i centri sportivi, i parchi giochi, e, piĆ¹ in generale, i luoghi affollati e di maggiore aggregazione, soprattuttoĀ giovanile”.

La posizione 5Stelle

In giornata, era arrivatoĀ l'intervento dell'altro vicepremier, il 5Stelle Luigi Di Maio, che afferma: “La lotta alla droga ĆØ come la pace nel mondo – spiegaĀ riferendosi all'emergenza droga lanciata ieri da SalviniĀ -, siamo tutti d'accordo. PiĆ¹ controlli fa e meglio ĆØ, non c'ĆØ nessuna volontĆ  di non sostenere il ministro dell'Interno nella lotta alla droga. Massimo sostegno, ma anche lotta alla mafia”. E ancora: “Ogni persona ĆØĀ contro la droga, lo sono anche le vittime stesse. La droga non ĆØĀ qualcosa che si muove da sola, la muovono gli spacciatori, mossi a loro volta dalle mafie e dalle organizzazioni criminali che vanno combattute. Siamo tutti contro la droga ma basta minacciare il governo. Basta. Gli italiani non ne possono piĆ¹”. Ieri sera il ministro Grillo aveva detto sui cannabis shop: “Non bisogna dare informazioni sbagliate, perchĆ© nei canapa shop non si vende droga. Se per caso, come ministro dell'Interno, Salvini ĆØ in possesso di informazioni che io non ho, e questo ĆØ pure possibile, chiaramente allora bisogna fare un altro ordine di considerazioni”.

L'appello di Salvini: “No allo Stato spacciatore”

“Combattere la droga significa anche combattere la mafia come dimostrano gli arresti delle ultime ore contro il clan Casamonica”. CosƬ il vicepremier Matteo Salvini risponde a Luigi Di Maio chiedendo che “il senatore dei 5 Stelle Mantero ritiri la proposta sulla droga libera”. “Non ĆØ nel contratto di governo – conclude il ministro dell'Interno – e non voglio lo Stato spacciatore”.

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