Centinaia di arresti e indagini ancora in corso: la polizia Venezuelana sta cercando di arginare le conseguenze della crisi alimentare che sta colpendo il Paese ormai da settimane e che ha portato a un’ondata di saccheggi e violenze. Ad aggravare la situazione, l’instabilitĆ politica di una nazione che da anni deve confrontarsi con la piaga della povertĆ .
Sono stati decine i panifici, i supermercati e i ferramenta presi da’assalto dalla popolazione della cittĆ di Cumana, uno dei tanti villaggi colpiti dalla crisi che ha portato alla morte di 4 persone.Ā Il presidente della Camera di Commercio di Cumana, Ruben Saud, ha commentato l’ondata di rapine non nascondendo il suo sconforto: “ĆØ finita in totale rovina, perchĆØ i negozi non hanno subito soltanto il furto della merce ma anche quello degli arredi. E’ stata la distruzione totale”.
Secondo quanto riportato da testimoni, tutto ĆØ iniziato quando bande di “sciacalli” in sella a motociclette hanno razziato i tir che trasportavano gli alimenti. Il governatore dello stato di Sucre, dove si trova Cumana, ha dichiarato all’emittente televisiva di stato Vtv che “oltre 400 persone” sono state arrestate, compresi i tre sospetti leader di una banda coinvolta nei saccheggi. Altri arresti sono stati inoltre segnalati in numerose cittĆ .
Ad essere sotto accusa, ora, ĆØ il presidente Nicolas Maduro: i suoi oppositori lo incolpano della pesante crisi economica che sta piegando il Paese e che ha portato i cittadini a dover convivere con la mancanza di generi e prodotti di prima necessitĆ . Maduro, perĆ², non accetta tali accuse e attribuisce la crisi alla “guerra economica” ingaggiata contro il suo governo di sinistra dall’elite imprenditoriale. Il presidente, inoltre, ha piĆ¹ volte accusato l’opposizione di fomentare i disordini per portare a un intervento straniero e destituirlo.