In futuro ci saranno più persone credenti nel mondo. Almeno questo è il pronostico di un gruppo di ricercatori dell'Università di Jena, in Germania. Secondo loro le società dominate da non credenti sono destinate all'estinzione perché fanno meno figli, al contrario di quelle più religiose. La ricerca, condotta su 82 Paesi, evidenzia che in quelli dove la gente partecipa a funzioni religiose almeno una volta alla settimana le famiglie hanno in media 2 o più figli, mentre nelle società dove le persone non credono o comunque non sono praticanti, la media è di 1,7.
Eppure, alcuni recenti dati non sembrano corroborare del tutto la tesi secondo cui il futuro sarà popolato principalmente da credenti. Community Media Research, in collaborazione con Intesa Sanpaolo per il quotidiano La Stampa, ha evidenziato che ad oggi in Italia il 60,1% si ritene cattolico, un dato fortemente in calo rispetto a quello del 2000, quando il 79,2% rispondeva in modo affermativo alla domanda se fosse un cattolico. Il calo è stato di ben 19,1 punti percentuali. Ancora più eloquente il dato sui cosiddetti “assidui” (partecipano tutte le domeniche o almeno più volte al mese), che oggi sono il 25,6%, in calo di 24 punti percentuali rispetto al 2000 (erano il 49,6%). Di fronte a questi dati, sembra difficile pensare che l'Università di Jena abbia del tutto ragione.