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Contro il cancro hotel e abitazioni gratuite

Un tetto e una rete di assistenza qualificata per le famiglie dei piccoli degenti in collaborazione con le maggiori strutture pediatriche italiane. L’Unitalsi si occupa principalmente del trasporto degli ammalati a Lourdes e nei santuari internazionali e da oltre un secolo è alimentata dall’operosità gratuita di volontari che si impegnano per organizzare, accompagnare, assistere durante i pellegrinaggi le persone con disabilità, malate, anziane o bisognose di aiuto. “Il pellegrinaggio è l’esperienza di carità che accompagna il nostro agire quotidiano per essere sostegno, vicinanza e solidarietà nella vita di ogni giorno- spiegano al quartier generale di questa associazione di Chiesa che è anche associazione di promozione sociale e organizzazione di volontariato che fa parte del Servizio nazionale della protezione civile. Sorelle, barellieri, famiglie, operatori sanitari, giovani, sacerdoti, persone con disabilità, benefattori sono tutte le anime che muovono e danno senso all’associazione”.

Il Progetto dei Piccoli

Si chiama Progetto dei Piccoli ma in realtà si rivolge ai bambini e a tutta la famiglia, ai genitori, ai fratelli e alle sorelle. Affrontare la degenza di un proprio figlio è già difficile, farlo in una città che non si conosce e grande come Roma lo diventa ancora di più. Per questo l'Unitalsi, riferisce l’Ansa, ha strutturato un progetto in grado di occuparsi delle famiglie impegnate a seguire la degenza del proprio figlio ricoverato negli ospedali pediatrici del nostro Paese. Il Progetto dei Piccoli si è sviluppato riuscendo a gestire dieci case di accoglienza e l'undicesima, Casa Amelia, è in fase di apertura. Le case sono dislocate sul territorio italiano: due a Roma, (Casa Bernadette e Casa Sofia), cinque a Genova (Casa Angela, Edoardo, Massimo, Riccardo e Samuele), una Padova (Casa Anna Margherita), una a Perugia (Casa Diletta) e una a Latina (Casa il Sicomoro). Da questa esperienza e grazie alla collaborazione con le migliori strutture sanitarie pediatriche italiane, dal Gaslini di Genova, al Bambino Gesù e Policlinico Gemelli di Roma, al Meyer di Firenze, l'Unitalsi oggi può offrire accoglienza alle famiglie e bambini che fanno parte del Progetto. All'accoglienza nelle Case s'aggiunge un servizio di accompagnamento qualificato tramite i volontari dell'associazione, grazie anche all'ausilio di mezzi attrezzati al trasporto di persone con disabilità, effettuato dalle sedi Unitalsi di Milano, Bologna, Firenze, Massa Carrara, Napoli e Palermo. Il Progetto dei Piccoli, sottolinea l’Ansa, ha come obiettivo la famiglia, l'essere vicino a quel nucleo familiare che molto spesso viene messo a dura prova davanti alla notizia di una grave malattia, ricevuta spesso lontano da casa e in situazioni economiche precarie. 

Un volto amico

“L'Unitalsi con questo progetto – dichiara all’Ansa Cosimo Cilli Consigliere Nazionale e responsabile dei progetti Unitalsi – vuole creare una nuova rete solidale tra tutte le realtà associative sparse sul territorio che effettuano questo tipo di servizio a favore delle famiglie che hanno i loro bambini ricoverati nei centri pediatrici italiani più importanti. Questa rete, tessuta dal cuore dei nostri volontari, fornirà assistenza alle famiglie che arrivano in città spesso sconosciute per affrontare le cure della malattia, offrendo vicinanza, supporto e un volto amico”. Casa Bernadette, la prima delle nate tra le strutture di accoglienza e ispirata dalla figura di Bernadette Soubirous inaugurata nel 2002 nella Capitale rispecchia la missione caritatevole dell'Associazione, ed ha accolto circa 560 famiglie socie dell'Unitalsi a titolo gratuito, per offrire loro una casa dove risiedere durante la degenza dei propri figli. Con 15 posti letto (fino ad un massimo 20 in caso di emergenza), è dotata di un ampio cortile esterno ed è situata in zona Valle Aurelia, in Via Degli Embrici 32 poco distante dall'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e dal Policlinico Agostino Gemelli. Case per accogliere le famiglie con bambini malati di tumore che da tutta Italia arrivano a Firenze per le cure all'ospedale pediatrico Meyer: 21 appartamenti, arredati e riforniti per ogni necessità, che la Fondazione Tommasino Bacciotti offre gratuitamente alle famiglie per consentire loro di stare vicino e assistere i figli malati. Una solidarietà che la Fondazione ha davvero reso “contagiosa”: è di questi giorni, sottolinea l’Agi, l'accordo con Federalberghi per offrire pernottamenti gratuiti a chi dopo le cure deve tornare a Firenze per i controlli; fino ad oggi le spese erano sostenute dalla Fondazione, ora saranno gli albergatori fiorentini ad offrire 300 notti all'anno alle famiglie di Tommasino.

A sostegno di neuro-oncologia

“Lavoriamo per aprire il 22° appartamento quest'anno, uno per ogni anno di età che avrebbe avuto Tommasino”, racconta all’Agi Paolo Bacciotti, con la moglie Barbara creatore della Fondazione, voluta dopo la scomparsa del figlio nel 1999. “Abbiamo voluto creare qualcosa per aiutare le famiglie con bambini malati di tumore – spiega all’Agi Bacciotti – e nelle nostre case ospitiamo ogni giorno circa cento persone. Questo è un aiuto importante anche per i bimbi alle prese con le cure, che così possono davvero vivere con la propria famiglia, con tutto il nucleo familiare. A queste persone noi forniamo ogni genere di aiuto, perché purtroppo sappiamo che chi ha un figlio con un tumore deve poter stare bene, e non pensare ad altro che a seguirlo e a curarlo”. Un impegno che per la Fondazione si affianca al sostegno al reparto di neuro-oncologia del Meyer; all'apertura, lo scorso anno, del nuovo reparto pediatrico del centro Don Gnocchi di Firenze, agli aiuti alla ricerca. “Tutto questo – sottolinea all’Agi Bacciotti – richiede risorse davvero ingenti, ma fortunatamente gli aiuti non ci mancano: ogni settimana ci sono eventi che ci danno la possibilità di raccogliere fondi. Per noi è una grande soddisfazione, abbiamo la fiducia e la stima di tante persone, di tante organizzazioni, e tutti sanno come vengono impiegati i soldi donati”.

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