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Consiglio d’Europa: al via la campagna contro il sessismo

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See it. Name it. Stop it” è il nome della campagna #stopsexism, che intende aiutare a “vedere” i gesti e gli atti sessisti, “identificarli e fermarli”. E' la battaglia del Consiglio d’Europa contro il sessismo, cioè tutti quegli atteggiamenti, comportamenti, gesti che risultano discriminatori per le persone, perché legate al sesso: dalle battute sfrontate per strada, ai commenti sull’aspetto e l’abbigliamento delle donne che sono in politica, alle immagini o i giochi stereotipati. 

Stereotopi di genere

Il Consiglio aveva pubblicato lo scorso marzo una Raccomandazione sulla prevenzione e la lotta al sessismo; ieri ha pubblicato un video e un sito per sensibilizzare e gettare luce su questo atteggiamento che è “dannoso, ed è alla base della disuguaglianza di genere”, e colpisce soprattutto donne e ragazze. “Il sessismo è presente in tutte le aree della vita. – si legge nel sito – Il 63% delle donne giornaliste ha dovuto affrontare abusi verbali. Le donne trascorrono quasi il doppio del tempo degli uomini nelle faccende domestiche non retribuite (paesi OCSE).Gli uomini rappresentano il 75% delle fonti di notizie e argomenti in Europa. Gli uomini rappresentano il 75% delle fonti di notizie e argomenti in Europa. Alcuni gruppi di donne, ad esempio giovani donne, politici, giornaliste o personaggi pubblici, sono obiettivi particolari del sessismo: il 58% delle donne elette in Parlamento sono state oggetto di attacchi sessisti sui social network. “Nessuno deve essere discriminato sulla base del proprio sesso: è un principio di base che siamo ancora lontani dal rispettare nella pratica”, ha dichiarato il segretario generale Thorbjørn Jagland. Per questo “il Consiglio d’Europa vuole contribuire a garantire condizioni di parità per donne e uomini, ragazzi e ragazze”.

Milena Castigli: