La maggioranza dei papà nel mondo afferma che vorrebbe essere più coinvolto nei primi mesi di vita dei figli. Eppure, soltanto meno della metà di loro sfrutta il congedo di paternità messo a disposizione dalle leggi, le quali sono presenti in 90 su 187 Paesi monitorati. E l'Italia risulta essere tra i peggiori. Questi i dati emersi dal rapporto 'State of the World's Fathers', realizzato dalla Ong Promundo e presentato alla conferenza Women Deliver in corso a Vancouver. Nonostante nella pratica non approfittino delle possibilità quando ne hanno l'occasione, spiega il documento, in uno studio con 12mila interviste in Usa, Gran Bretagna, Argentina, Brasile, Canada, Giappone e Olanda, l'85% degli intervistati afferma che farebbe “qualsiasi cosa” per poter essere più coinvolti nei primi mesi di vita del proprio figlio.
Italia tra i peggiori
Non esce bene da questo studio l'Italia, tra i Paesi che concedono meno giorni ai padri, mediamente non arrivano a sei, mentre ad esempio Francia e Spagna ne danno fra 11 e 15 e il Portogallo più di 16. Da un'altra ricerca contenuta nel rapporto è emerso che la differenza tra il tempo passato nella cura familiare e della casa da uomini e donne si è ridotto di appena sette minuti negli ultimi decenni. “Globalmente – scrivono gli autori – le donne passano molto più tempo, spesso fino a dieci volte, nella cura della famiglia e domestica. Dall'analisi dei tempi emerge che se gli uomini impiegassero almeno 50 minuti in più al giorno nella cura della casa, e le donne 50 in meno, si farebbe un salto decisivo verso la parità”. In Italia in media le donne passano 315 minuti al giorno nella cura domestica mentre gli uomini 104. In Danimarca c'è la differenza minore, che comunque è di quasi un'ora, 243 minuti a 186.