Come sta l'umanità? Come alla fine di ogni anno le autorità sanitarie nazionali e internazionali fanno il “check up” alla salute pubblica. Ne emerge un quadro con (poche) luci e (molte) ombre.
Influenza
Dal vaccino al lavaggio attento delle mani; dall'evitare di toccare occhi, naso e bocca all'evitare di stare vicino a persone malate fino a stare a casa nel caso in cui si rimane contagiati. Queste sono le 5 semplici azioni raccomandate dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per proteggersi dall'influenza. Il mix di virus influenzali in circolazione in Europa potrebbero portare, nella stagione in corso, a un'alta mortalità nei pazienti anziani e a un pesante carico di lavoro extra per i servizi sanitari. A mettere in guardia sono il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc) e l'Ufficio regionale per l'Europa dell’Oms. I primi rilevamenti per la stagione 2019/2020 indicano la co-circolazione di virus influenzali di tipo A (71%) e B (29%) nella regione europea dell'Oms, spiegano in una valutazione congiunta pubblicata sull'agenzia dell'Unione Europea. In questa fase iniziale della stagione influenzale europea, “non vi sono prove di un significativo eccesso di mortalità”. Tuttavia, il virus dell'influenza di tipo A (H3N2) è tipicamente associato a gravi impatti sulla salute tra persone di 60 anni e oltre, come osservato nelle precedenti stagioni”.
Vaccini
Le buone notizie del 2019 arrivano dai vaccini: c'è la lotta per eliminare la rosolia, che se contratta dalle donne in gravidanza provoca difetti congeniti nei feti e che è prevenibile con il vaccino; contro la malaria è stata avviata la prima vaccinazione su larga scala in Malawi Ghana e Kenya con l'obiettivo di raggiungere 360mila bambini l'anno; il virus Ebola continua a uccidere in Congo, ma, evidenzia l’Ansa, grazie a vaccino e terapie sperimentali, la mortalità è più contenuta rispetto alla precedente epidemia in Africa Occidentale. Sul pianeta ormai 2,3 miliardi di persone sono in sovrappeso o obese, il numero dei fumatori scende a un ritmo basso, l'alcol continua a uccidere 3 milioni di persone l'anno e 50 milioni di anziani convivono con una forma di demenza: questo, riferisce l’Ansa, il ritratto della popolazione globale, alle soglie del secondo decennio del XXI secolo tracciato dall' Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), che nel corso del 2019 ha puntato l'attenzione sulle principali emergenze sanitarie, come morbillo e malaria. Se molti dei problemi denunciati dall'Oms nell'anno che si sta per chiudere sono legati agli stili di vita, come scorretta alimentazione e mancanza di attività fisica, molti altri riguardano battaglie che hanno segnato un arretramento. Come quella contro il morbillo, i cui casi globali sono più che triplicati rispetto al 2018.
La guerra ai superbatteri
Sul fronte della guerra contro i superbatteri non ci sono buone notizie: ogni anno 700mila persone muoiono per infezioni resistenti agli antibiotici. Aumenta poi al ritmo di 125 milioni ogni anno il numero di persone esposte a caldo eccessivo. Il mondo, sottolinea l’Ansa, ha bisogno di altri 9 milioni tra infermieri e ostetriche, se vuole raggiungere una copertura sanitaria universale entro il 2030. Questo l'appello dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), in vista dell'arrivo del 2020, anno che l'Assemblea mondiale della sanità ha dedicato proprio a queste due professioni sanitarie. Gli infermieri e le ostetriche svolgono un ruolo vitale nell'accesso alle cure, scrive l'Oms sul portale. “Dedicano la loro vita a offrire cura a madri e bambini, a somministrare vaccinazioni salvavita e consigli sulla salute, a prendersi cura delle persone anziane e, in generale, a soddisfare i bisogni sanitari quotidiani essenziali. Spesso sono il primo e unico punto di cura nelle loro comunità”. Rappresentano, spiega all’Ansa Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Oms, “la spina dorsale di ogni sistema sanitario: per questo, per il 2020 chiediamo a tutti i paesi di investire in infermieri e ostetriche come parte del loro impegno per la salute per tutti”. Quelli attualmente presenti nel mondo sono, infatti, troppo pochi. In vista del 2020, sul portale dell'Oms è stato dedicato un spazio ad hoc, in cui sono state raccolte storie e fotografie provenienti da tutto il mondo, per testimoniare il lavoro svolto quotidianamente da queste figure fondamentali per i sistemi sanitari, dalle Filippine alla Nigeria, dalla Romania al Guatemala.
Sos tabacco
Per la prima volta dal 2000 il numero di fumatori maschi nel mondo è in calo, anche se ancora per i prossimi anni rimarrà ben sopra al miliardo, afferma il rapporto pubblicato dall’Oms, che ricorda comunque come ancora oggi oltre 8 milioni di persone l'anno muoiano a causa del tabacco. Secondo i dati del documento, il picco dei fumatori maschi si è raggiunto nel 2018 con un miliardo e 93 milioni, che dovrebbero scendere a un miliardo e 91 quest'anno per a un miliardo e 87 milioni nel 2025. Il numero totale dei fumatori, aggiungono gli esperti dell'Oms, è sceso di 60 milioni dal 2000 esclusivamente per il calo tra le donne e dovrebbe così passare dagli 1,35 miliardi del 2015 a 1,299 nel 2025. “Il calo dei fumatori maschi è un punto di svolta per la lotta al tabacco”, afferma all’Ansa Tedros Adhanom Ghebreyesus. “L'Oms – aggiunge -continuerà a lavorare con i governi per mantenere questo trend”. Resta alto, sottolinea il documento, il numero di ragazzi tra i 13 e i 15 anni che fumano, circa 43 milioni. Per quanto riguarda le morti circa 7 milioni sono causate dall'uso diretto dei prodotti del tabacco, mentre il resto sono per l'esposizione al fumo passivo.