L'inarrestabile inverno demografico italiano si può combattere anche sostenendo l’adozione internazionale”. Lo dichiara il presidente di Amici dei bambini (Aibi), Marco Griffini, commentando i dati dell’ultimo annuario Istat, che fotografano il crollo di nascite e fecondità. L’annuario 2019 riporta come, nel 2018, sia stato segnato un nuovo minimo storico nelle nascite addirittura dall’unità d’Italia: 439.747.
Coppie sterili
“L’inverno demografico – spiega il presidente di Aibi – è oggi non una ma ‘la’ minaccia principale alla sopravvivenza del nostro Paese e del suo sistema. Il problema chiave, a tal proposito, è quello della fecondità, il cui calo si attesta su livelli preoccupanti e prosegue inarrestabile, dando vita a un circolo vizioso”. “L’adozione – aggiunge Griffini – è un settore su cui investire in Italia, perché esistono cinque milioni e mezzo di coppie sposate e senza figli. Molte, tre milioni, lo sono per sterilità. Ecco, con l’adozione questa potrebbe divenire una ‘sterilità feconda’, feconda soprattutto di amore e giustizia sociale per qualcuno tra quei circa 170 milioni di bambini che, nel mondo, si trovano costretti ad affrontare la più grande delle ingiustizie: quella di crescere senza una famiglia”. La fertilità è una condizione che è andata a diminuire anno dopo anno. La causa va riscontrata in diversi fattori: ambientali e quotidiani (stili di vita). Ma anche di “interferenti endocrini”, ovvero micro molecole in grado di influenzare il sistema endocrino e quindi anche la riproduzione. Stime approssimative del fenomeno riportano però, una percentuale di coppie sterili piuttosto alto. Al 2015, l’assenza di concepimenti dopo 24 mesi di rapporti volutamente fecondanti interessava il 20.6% delle coppie. Parliamo di circa 60mila coppie che, ogni anno, non riescono a concepire in modo naturale. C’è da dire però che nel 78.6% dei casi la coppie non è sterile ma “ipofertile” o “subfertile” e cioè ha difficoltà a concepire ma non le è preclusa la possibilità di diventare genitori. Altrimenti, c'è aperta la strada dell'adozione. “Naturalmente servono degli incentivi – spiega Griffini su Sir – perché l’adozione internazionale è oggi un percorso troppo costoso per una famiglia ‘normale’, tanto che circa il 20% delle coppie che ottiene l’agognato decreto di idoneità da parte dei tribunali per i minorenni poi rinuncia”. Di qui, secondo il presidente di Aibi, “la necessità di introdurre un bonus forfettario di 10mila euro per le coppie che adottano”. Inoltre, conclude Griffini, “considerando che l’Italia, oggi ha rapporti per adozione internazionale con oltre 40 Paesi, nei quali il problema dell’ abbandono infantile è rilevante, se ognuno di questi vedesse adottati 200 minori senza famiglia, si avrebbero 8mila bambini in più, sufficienti, per fare un esempio, a riportare in pareggio il numero dei nati nel 2019 rispetto al 2018, visto che si prospetta un calo esattamente di questa portata”.