Non si arresta il fenomeno dello sfruttamento minorile in Colombia, reato che il Paese condanna con pene che vanno da 3 a 7 anni di carcere. Come riporta l’Agenzia Fides, stando ai dati della Polizia che si occupa di infanzia e adolescenza del Paese, circa 869 mila minori lavorano di notte, per non essere scoperti, principalmente nel settore agricolo e commerciale dell’estrazione illegale e sono impegnati in lavori informali. Le città con il maggior indice di lavoro minorile sono Sincelejo, Neiva e Pasto. Tra le attività i minori si dedicano a riciclaggio, lavori edili e mercato pubblico. A Barranquilla, ad esempio gli abitanti incontrano tanti bambini che camminano la sera con i carretti pieni di materiale da riciclaggio o altro per la costruzione di case. Nel mercato pubblico, sono tanti adolescenti che, non appena intravedono le luci delle pattuglie, smettono di lavorare per paura di essere trattenuti dalle forze dell’ordine.
Un appello per i diritti dei più piccoli
Nel maggio scorso, un appello per la tutela dei diritti dei minori è stato lanciato dalle autorità locali in occasione della Giornata del Bambino celebrata in Colombia. La violenza, il lavoro minorile e l’abuso sessuale sono i flagelli che maggiormente colpiscono questi piccoli. Il Segretariato della Sanità di Cali riporta che in tutto il 2016 sono stati registrati 874 abusi sessuali contro minori, le bambine sono state le vittime principali. Il 45% nella fascia di età tra 10 e 13 anni, e il 33% tra 5 e 9 anni. Nel 97% dei casi l’abuso è stato effettuato da un familiare.
Sfruttamento domestico
Altro campanello d’allarme denunciato dalle autorità è lo sfruttamento del lavoro dei minori che, secondo le stime, ha registrato 3,4 milioni di bambine colombiane impegnate nelle faccende domestiche. Del totale della popolazione di Cali, il 9% è considerato prima infanzia (0 a 5 anni) e il 19% infanzia (6 a 17 anni). Nel corso della Giornata del Bambino, le autorità locali hanno preparato una serie di eventi e attività ludiche che hanno visto coinvolti i genitori con i propri figli.