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“Children of Austerity”, l’Unicef: tra 2008 e 2014 povertà aumentata in due terzi dei Paesi europei

Molti bambini italiani non possono mangiare carne o proteine regolarmente, né vivere in una casa calda, né andare in vacanza, neppure per una sola settimana all’anno. E’ quanto evidenzia il focus sull’Italia del rapporto UnicefI bambini dell’austerità, l’impatto della Grande Recessione sulla povertà dei bambini nei paesi ricchi”.

In aumento l’incidenza della povertà assoluta

Nel report viene evidenziata come l‘impossibilità di mangiare carne e proteine da parte dei minorenni è quasi raddoppiata fra il 2008 e il 2014, passando dal 7,8% al 13,8%, con un picco del 18,2% nel 2012. L’impossibilità di vivere in una casa adeguatamente calda è passata dall’11,5% al 18,4%. Andare in vacanza è risultato impossibile per ben il 51,5% dei minorenni nel 2012, rispetto al 40,3% del 2008. Colpisce inoltre l’incidenza della povertà assoluta: mentre nel 2008 il 6% dei minorenni viveva in povertà assoluta, questa percentuale è più che duplicata nel 2013, raggiungendo il 13,8%, ovvero 1.434.000 minorenni.

In Italia, la povertà infantile in aumento dagli anni ’90

Dallo studio si evince inoltre che la povertà infantile ha cominciato a crescere nella metà degli anni ’90, molto prima che la crisi colpisse il Paese. Nel 2008, 1 minorenne su 4 era a rischio di povertà (24,7% dei minorenni); questo tasso era maggiore rispetto alla media dell’Europa dei 27 (20,3%). I minorenni avevano un rischio di povertà maggiore rispetto alla popolazione totale (18,7%) e ai più anziani (20,9%), solitamente un altro gruppo socialmente svantaggiato. L’aumento strutturale e di lungo termine della povertà infantile è stato ulteriormente peggiorato dalla crisi che ha colpito maggiormente quei gruppi che partivano già da una condizione di svantaggio: fra i minorenni più gravemente colpiti dalla crisi, si trovano infatti quelli che vivevano in famiglie in cui nessuno dei genitori aveva un’occupazione o in cui nessuno dei genitori aveva un’istruzione superiore a quella primaria (un aumento di circa 20 punti percentuali dell’incidenza della povertà assoluta), e dei minorenni che vivevano in famiglie monoreddito (un aumento di 10 punti percentuali). ù

Peggiorata la situazione dei minorenni che vivono nel sud Italia

Anche la situazione dei minorenni che vivono nel Sud è peggiorata considerevolmente, con un aumento della povertà assoluta dal 9,4% nel 2008 al 19,1% nel 2013. Un aumento simile ha investito i minorenni in famiglie numerose (con tre o più bambini), per le quali l’incidenza della povertà assoluta è raddoppiata dall’11,1% al 22,9%. Infine, per la prima volta, anche i bambini con un solo fratello hanno registrato un aumento consistente nell‘incidenza della povertà assoluta, visto che questo tasso è più che raddoppiato, saltando dal 4,2% del 2008 al 10,6% del 2013.

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