Non avrebbe non potuto scatenare un ginepraio di polemiche, repliche e controrepliche l'articolo, firmato dal direttore editoriale diĀ LiberoĀ Vittorio Feltri, sullo scrittore siciliano Andrea Camilleri, ricoverato da giorni in prognosi riservata all'ospedale Santo Spirito di Roma.Ā Per i piĆ¹ distratti nel pezzo il giallista viene definito: “Marxista impenitente”, ma soprattutto: “Lāunica consolazione per la sua eventuale dipartita ā sono state le parole Feltri ā ĆØ che finalmente non vedremo piĆ¹ in televisione Montalbano, un terrone che ci ha rotto i coglioni almeno quanto suo fratello Zingaretti, segretario del Partito democratico, il peggiore del mondo”. Come detto, inevitabili le reazioni allo scritto. Per primi sono stati i giornalisti sotto scorta Paolo Borrometi e Sandro Ruotolo a criticare, attraverso una lettera aperta al presidente dell'Ordine dei giornalisti, l'operato del collega.
L'autosospensione contenuta nella missiva
“Caro Presidente, abbiamo deciso di autosospenderci dallāOrdine Nazionale dei Giornalisti perchĆ© ci consideriamo incompatibili con lāiscrizione allāalbo professionale di Vittorio Feltri”. Parole che non lasciano spazio a dubbi. “Proprio noi, che piĆ¹ di altri, ci battiamo per la difesa dellāarticolo 21 della Costituzione (diritto alla manifestazione del pensiero ndr) – ha scritto la coppia –Ā riteniamo gli scritti e il pensiero del direttore Feltri veri e propri crimini contro la dignitĆ del giornalista“. PoiĀ il binomio Borrometi-Ruotolo lanciaĀ l'aut aut. “Le parole di Vittorio Feltri su Andrea Camilleri e le sue opereĀ hanno rappresentato per noi la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ne va della credibilitĆ di ognuno di noi e della nostra categoria. Adesso basta. O noi o lui”. Ma non ĆØ finita qui: “Quel terrone che ci ha rotto i coglioniĀ per noi figli del Sud ĆØ inaccettabile. Non ĆØ in gioco la libertĆ di pensiero. Sono in gioco i valori della nostra Costituzione. Ogni suo scritto trasuda di razzismo, omofobia, xenofobia”. Infine: “Lāidea che Vittorio Feltri offre ĆØ che si possa, impunemente, permettersi questo avvelenamento chirurgico. E non ĆØ un problema solo suo. Almeno, non lo ĆØ piĆ¹”.
La replica del presidente dell'Ordine dei giornalisti
A stretto giro di posta sulla pagina Facebook dell'Ordine dei giornalisti ĆØ stata pubblicata la risposta di Carlo Verna. “Condivido le ragioni dei colleghi Borrometi e Ruotolo sul caso Feltri-Camilleri, se lāOrdine dei Giornalisti fosse un club mi autosospenderei pure io”. “Ma non lo ĆØ e lāistituto dellāautospensione non esiste, ci si puĆ² semmai cancellare, astenendosi dallo svolgere la professione e, salvo il diritto dāopinione, poi iscriversi di nuovo quando sono cessate le ragioni di cui alla polemica”. CosƬ Verna ha colto l'opportunitĆ per fare un punto deontologico sulla professione e sul processo di riforma intavolato tra giornalisti e governo. “Lāoccasione ĆØ opportuna per chiarire il funzionamento in base alla normativa vigente dei consigli di disciplina totalmente autonomi dopo la cosiddetta legge Severino rispetto allāOrdine e in ogni caso privi di poteri cautelari di sospensione, perchĆ© per fortuna esiste lāarticolo 21 della Costituzione”. Dunque Feltri con l'attuale normativa rischia il procedimentoĀ disciplinare. “Poi naturalmente le leggi si possono cambiare se il Parlamento lo volesse, e in tale senso il Consiglio Nazionale ha giĆ avanzato proposte di riforma per ciĆ² che attiene ai giornalisti, mentre per quel che riguarda le separate funzioni disciplinari la normativa ĆØ la stessa per tutti gli ordini professionali”.Ā
Un dibattito che non ha coinvolto solo giornalistiĀ
Il vespaio scatenato dall'articolo di Vittorio Feltri ha fatto intervenire anche personaggi politici e comuni cittadini, soprattutto nei social, dove il nome del direttore diĀ LiberoĀ ĆØ diventato un trend topic. Tra i piĆ¹ attivi il parlamentare Pd Emanuele Fiano: “L'editoriale su Camilleri ĆØ una barbarie.Ā Le sue parole rivelano un'assoluta mancanza di rispetto e di umanitĆ e sono del tutto inaccettabili”. Condanna bipartisan, dato che si aggiuntoĀ il presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra di M5s: “Camilleri mi diventa simpatico a prescindere: mi sento orgogliosamente terrone, orgogliosamente rompicoglioni”.
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