Un tredicenne morto dieci giorni fa per una serie di sprangate che gli avevano causato un'edema polmonare; ancora prima un 17enne ricoverato in terapia intensiva dopo essere stato pestato a lungo e con violenza da alcuni suoi coetanei; un ragazzino di 16 anni ucciso in una sanguinosa rissa nel centro di Parigi. Sono solo gli ultimi episodi che testimoniano come nella capitale francese sia in corso un'esplosione della violenza delle bande di adolescenti.
Il fenomeno, non nuovo, sta assumendo contorni sempre più violenti e preoccupanti: dall'inizio dell'anno sono già 10 le vittime. Ragazzini sempre più giovani non esitano a dispegare spranghe di ferro, mazze da baseball, coltelli per riuscire ad ottenere il controllo dei quartieri. “Aiutateci a salvare i notri ragazzi“: è questo l'appello che i genitori di ragazzi di banlieue, guidati da una mamma di nome Aicha hanno rivolto alle autorità. “Non vogliamo che ci ammazzino i nostri figli”.
Violenze che non si fermano solo nelle strade, ma entrano anche nelle scuole: professori minacciati, aggrediti, denunciati e a volte destinatari di lettere minatorie. Già da circa 3 anni, a causa del boom delle aggressioni, c'è una vera e propria corsa per stipulare un'assicurazione speciale contro possibili attacchi da parte di alunni o genitori. A doversi confrontare con le situazioni più difficili sono spesso giovani professori al primo incarico.