Bambini nel mirino del terrorismo islamico. Succede in Nigeria. Come rivela l'Unicef, dal 2013 l'organizzazione Boko Haram ha rapito oltre mille bambini nel nord-est del Paese, comprese le 276 ragazze prese con la forza dalla loro scuola secondaria nella città di Chibok nel 2014.
“A quattro anni da quel tragico episodio, più di 100 tra le ‘Chibok girls’ devono ancora essere restituite alle loro famiglie” e l’Unicef continua a chiedere il loro rilascio. “Dall’inizio del conflitto nel nord-est della Nigeria, quasi nove anni fa, sono stati uccisi almeno 2.295 insegnanti e distrutte più di 1.400 scuole. La maggior parte di queste scuole non sono state riaperte a causa di gravi danni o di una persistente insicurezza”, precisa l’Unicef.
Nel quarto anniversario del rapimento di Chibok, Mohamed Malick Fall, rappresentante Unicef in Nigeria, ricorda che “i bambini della Nigeria nordorientale continuano a subire attacchi di proporzioni scioccanti. Sono costantemente presi di mira ed esposti a violenze brutali nelle loro case, nelle scuole e nei luoghi pubblici”. Il recente attacco ad una scuola di Dapchi in cui cinque ragazze hanno perso la vita è solo l’ultimo segnale che ci sono pochi spazi sicuri per i bambini nel nord-est. Nemmeno le scuole sono risparmiate dalla violenza. “Questi ripetuti attacchi contro i bambini nelle scuole sono immorali – ha detto Fall -. I bambini hanno diritto all’istruzione e alla protezione e l’aula scolastica deve essere un luogo sicuro”. Tra Unicef e autorità nigeriane c'è un impegno a rendere le scuole più sicure e più resistenti agli attacchi.