La situazione in cui si trova la Siria è quella della “tempesta perfetta nella quale il popolo sta soffrendo” e non è per “mancanza d’impegno da parte dell’Onu o di abilità diplomatica” se non si arriva a una soluzione: lo ha detto alla stampa argentina il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon.
La responsabilità della situazione è dovuta alle “divisioni”, ha aggiunto Ban ricordando che “mai nella storia” dell’Onu ci sono state “tante crisi allo stesso tempo”, la principale delle quali è quella dei rifugiati, i quali “non hanno dove andare e necessitano tutto, acqua, cibo, sanità, educazione”. “E’ una situazione non più gestibile, il numero dei rifugiati è insostenibile”, ha detto Ban a Buenos Aires, dove ha incontrato il presidente dell’Argentina, Mauricio Macri, con il quale ha tra l’altro affrontato il tema dell’accoglienza nel paese di circa tre mila rifugiati siriani.
Da giorni oramai, sia le ong che le organizzazioni presenti sul territorio, hanno cercato di far aprire gli occhi alla comunità internazionali nelle condizioni in cui versa il popolo siriano, in particolare nella città di Aleppo, dove migliaia di civili sono impossibilitati a fuggire, intrappolati tra le forze governative e i ribelli. Gli abitanti della città siriana sono terrorizzati dai bombardamenti e da quattro giorni sono senza acqua corrente. Da oggi dovrebbe iniziare il cessate il fuoco annunciato da Mosca. Anche se si tratta di sole tre al giorno, le ong e le associazioni umanitarie potranno entrare nella città e ripristinare sia la rete idrica che quella dell’energia elettrica.