Dietro la battaglia per la raccolta differenziata e per il riciclo della plastica si nasconde un lato oscuro. Dalla Gran Bretagna partono navi cariche di rifiuti inviati verso il subcontinente indiano, in particolare il Bangladesh, per essere scaricati in impianti controllati da bande più o meno criminali che sfruttano nei lavori di stoccaggio esseri umani e bambini a partire da soli 7 anni di età. Lo denuncia oggi il Daily Mirror, citando fra l'altro lo sdegno degli ambientalisti di Greenpeace. “La vergogna della plastica britannica”, titola senza mezzi termini il tabloid, rivelando dove vadano a finire le bottiglie di plastica raccolte in Gran Bretagna e imbarcate verso l'Asia: 110 tonnellate – scrive – solo dall'inizio dell'anno. Più che in centri di raccolta, la plastica va a finire in vere e proprie discariche in cui la gente, bambini compresi, lavora per paghe misere, talora in semi-schiavitù e sempre in condizioni di “squallore”. “Non è questa – commenta Greenpeace Uk – la soluzione al nostro problema con la plastica”.
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