Lāaumento dei prezzi e dei consumi ha messo in ginocchio molte famiglie italiane. Ć cosa risaputa che uno dei settori che ne ha risentito maggiormente ĆØ quello alimentare e per questo motivo il governo ha deciso di intervenire con il patto anti-inflazione. Si tratta di un’iniziativa in cui gli esercenti limitano il prezzo di alcuni prodotti, tutelando il potere di acquisto del consumatore.Ā
Konsumer ItaliaĀ
Ć unāassociazione nata con lo scopo di tutelare i consumatori e lāambiente in cui viviamo. Ć composta da cittadini esperti e da specializzati in materie di consumo che a titolo del tutto gratuito danno il proprio contributo per salvaguardare tutti i diritti degli altri cittadini.Ā
Lāintervista
Interris.it ha intervistato Fabrizio Premuti, presidente di Konsumer Italia che ha spiegato il patto anti-inflazione e quali vantaggi recherĆ alle tasche degli italiani.
Signor Premuti, in che cosa consiste questo accordo?
āIl trimestre anti-inflazione prevede che dal 1 ottobre al 31 dicembre 2023 i prezzi di migliaia di beni essenziali, prodotti di farmacia e di parafarmacia non potranno salire. Tra questi ci sono prodotti di largo consumo come la pasta, lo zucchero e molti farmaci. Il punto vendita ha la massima libertĆ di aderire o meno e di scegliere con quali beni, i quali sono contrassegnati da un carrello tricoloreā.Ā
Quali sono i prodotti che negli ultimi mesi hanno subito un aumento?
āNellāelenco troviamo la pasta, il riso, lo zucchero, il pane, il sapone e il latte che ad oggi ĆØ impossibile trovare negli scaffali a meno di 2 euro al litro. Si tratta di prodotti di prima necessitĆ , che servono per il nutrimento di una persona e per questo cāera bisogno di una limitazione degli aumenti. A questi poi vorrei ricordare i beni legati allāinfanzia come i pannolini e il latte artificiale che nel budget di una famiglia influiscono molto e per questo alcuni punti vendita hanno ritenuto opportuno bloccarne il prezzoā.Ā
Quanti esercenti hanno aderito allāiniziativa?
āSi stima che, tra supermercati, ipermercati e discount, nel corso della prima settimana sono oltre 22 mila i punti vendita coinvolti. A questi, nei prossimi giorni, si dovrebbero aggiungere anche decine di migliaia di piccoli commercianti. Lāadesione ĆØ un aspetto positivo perchĆ© significa che lāesercente ha a cuore questo problema e per questo vuole essere responsabilizzato e non vuole speculare alle spalle del consumatoreā.Ā
Tre mesi sono sufficienti per aiutare gli italiani?
āSicuramente ne servirebbero di piĆ¹, ma la scelta del governo dimostra unāapertura verso un problema che non colpisce solo le fasce piĆ¹ povere, ma anche la famiglia media che nellāultimo anno ha visto diminuire il proprio potere dāacquisto. Si tratta di un primo passo e dopodichĆ© la palla passerĆ anche agli esercenti che dovranno capire quanto limare i propri utili per continuare a permettere allāacquirente di comperare certi prodottiā.Ā
Quali sono i beni che non sono coinvolti nel trimestre tricolore?
āTutti i prodotti freschi come la frutta, la verdura, la carne e il pesce. La motivazione ĆØ che in questo caso i prezzi oscillano a causa di altri fattori, come la scarsitĆ dei raccolti e la crisi climatica che ha colpito il nostro Paese. Ecco che una grandinata in Trentino Alto Adige determina lāaumento del prezzo delle poche mele raccolte e stessa cosa vale per prodotti come lāolio dāoliva e gli ortaggiā.Ā