Si ĆØ svolta a Dobbiaco, Bolzano, la due giorni voluta dalla Fai Cisl per fare il punto sul lavoro ambientale e il sistema della montagna. Il meeting, realizzato il primo e due luglio, in concomitanza con la conferenza organizzativa e il consiglio generale del sindacato, si ĆØ aperto con un intervento del Segretario generale Onofrio RotaĀ che, parlando del sistema montagna, ha espresso il pieno sostegno allo sciopero dei forestali della Campania, sospeso dopo gli impegni assunti dalla Regione: āLa dignitĆ dei lavoratori ā ha detto Rota ā non puĆ² essere calpestata. Al Paese servono strategie organiche che uniscano la difesa del suolo e del bosco, il contrasto al dissesto idrogeologico, le sinergie tra le filiere del legno, dellāartigianato, del turismo, del commercio, dellāenergia: ma il ragionamento deve partire dal lavoro, dalla dignitĆ che va riconosciuta alle categorie coinvolte, invece sembra che questo aspetto per molta nostra classe dirigente sia secondarioā.
Fonte di ricchezza
Il leader della federazione agroalimentare ha parlato anche del rinnovo contrattuale: āPer gli operai idraulico-forestali vogliamo valorizzare la riapertura del tavolo di trattativa con lāUncem, finalmente avvenuta dopo anni di blocco istituzionale. Occorre avviare al piĆ¹ presto una negoziazione e rinnovare il contratto nazionale, bisogna capire che il contratto non ĆØ solo stipendio, ĆØ anche welfare, ĆØ crescita degli enti bilaterali, ĆØ democrazia, ĆØ fonte di ricchezza per tuttiĀ e questo vale per i forestali cosƬ come per gli allevatori e per tutte le altre categorieā. Spiegando le diverse proposte del sindacato per il sostegno alla montagna, contenute nel manifesto āPersone, mestieri, territoriā, il leader della Fai ha commentato anche il dibattito sulla flat tax: āServe una fiscalitĆ differenziata per le persone e le imprese che vivono e operano nei territori di montagna, altro che flat tax. AnzichĆ© tagliare le tasse con aliquote separate con lāaccetta, mortificando il principio di progressivitĆ , che ĆØ anche inscritto nella nostra Costituzione, si dovrebbe agire per modulare in maniera piĆ¹ mirata una fiscalitĆ di vantaggio per chi sta nei territori piĆ¹ impervi e vulnerabili, contrastando lo spopolamento delle aree interne e lāabbandono delle terreā.
L'evento
Oltre al sindacalista sono intervenuti allāevento studiosi, amministratori, rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali, imprenditori, artisti: Stefano Lucchini, Vicepresidente Uncem Friuli Venezia Giulia, Valerio Rossi Albertini e Marina Baldi, scienziati del Cnr, Alberto Orioli, Vicedirettore del Sole 24 Ore, Gabriele Calliari, Presidente nazionale di Federforeste, il geografo Antonio Ciaschi, docente alla Lumsa, Mauro Broll, Direttore della Ripartizione Foreste della Provincia Autonoma di Bolzano, il Prof. Alberto Tamburini, docente allāUniversitĆ della Montagna, l'artista Francesca Gallo, ālāartigiana che cantaā, famosa per le sue fisarmoniche interamente costruite a mano, Enrico Petriccioli, Segretario generale della Fondazione Montagne Italia e vicepresidente di FederBim, Pier Antonio Salvador, Presidente Associazione Piscicoltori Italiani, Andrea Fabris, esperto di acquacoltura, Giacomo Boninsegna, Scario della Magnifica ComunitĆ di Fiemme, le imprenditrici Stefania Rota e Agitu Idea Gudeta.
Il rilancio
Tanti gli argomenti emersi. Dalle principali difficoltĆ delle amministrazioni locali nelle zone montuose, alle grandi opportunitĆ occupazionali derivanti dalle risorse boschive, troppo spesso concepite piĆ¹ come problema che come ricchezza. Dai tavoli aperti dal Governo con gli Stati Generali della Montagna, che rischiano di rimanere privi di un seguito concreto, ai dati sui cambiamenti climatici, che smentiscono i negazionisti del surriscaldamento del pianeta. Dal bisogno di unāagenda politica orientata sul potenziamento delle reti digitali e delle infrastrutture, allāurgenza di realizzare i decreti attuativi del Testo Unico sulla forestazione. Questāultimo punto ĆØ stato ricordato da Rota ma anche da altri relatori, come Gabriele Calliari, Presidente nazionale di Federforeste: āQuel testo ā ha detto ā va reso operativo perchĆ© finalmente restituisce unāidea di coltivazione dellāambiente e non di pura conservazione musealeā. Il presidente di Federforeste ha anche richiamato lāattenzione sul mercato illegale del legno, frutto di tagli abusivi effettuati in diverse parti del mondo con lo sfruttamento anche di lavoro minorile. La climatologa del Cnr Marina Baldi ha sottolineato invece alcuni aspetti geografici e sociali della montagna: il 24% della superficie terrestre ĆØ ricoperto da montagne, ci vive il 12% della popolazione mondiale, mentre un altro 14% vive in prossimitĆ di queste aree. Lā80% dellāacqua dolce sul pianeta ĆØ costituita dalle montagne, che custodiscono il 40% della biodiversitĆ . Sono dunque una risorsa fondamentale. PerĆ², come individuato dallāOnu, sono tanti i problemi che ne mettono a rischio la salvaguardia, dai cambiamenti climatici alla povertĆ , dalla sicurezza alimentare alle disparitĆ sociali. Per questo va incrementata la capacitĆ di resilienza del sistema montagna. Alcuni dati economici sui settori legati al sistema montagna sono stati ricordati dal Vicedirettore del Sole 24 Ore, Alberto Orioli: la bike economy, ad esempio, muove quasi 11 miliardi lāanno, lāagrifood di qualitĆ abbinato ai prodotti di montagna vale 9 miliardi e mezzo, le settimane bianche valgono 8 miliardi.
Prospettive
Gli interventi che hanno riguardato lāacquacoltura hanno evidenziato le potenzialitĆ del settore, visto che per ogni lavoratore nel comparto se ne producono altri tre nella trasformazione. Mentre una testimonianza dal mondo delle imprese ĆØ giunta dal Mezzogiorno con lāintervento di Stefania Rota, vicepresidente del CdA del Salumificio San Vincenzo, unāeccellenza del Made in Italy agroalimentare che nasce tra le montagne dell'Aspromonte. A concludere lāevento, la testimonianza dellāimprenditrice agricola Agitu Idea Gudeta: giunta in Trentino dall'Etiopia, ha recuperato 11 ettari in abbandono in Val di Gresta e li ha valorizzati come pascolo incontaminato per il suo gregge di capre. Oggi ne ha 180 e produce 15 tipi di formaggio e creme cosmetiche, oltre a diverse iniziative sociali, come quelle per lāinclusione dei rifugiati. La montagna rappresenta dunque non solo un grande patrimonio economico, che incide sulla nostra economia con un impatto di almeno 250 miliardi di Pil, ma una inestimabile ricchezza che ĆØ insieme ambientale, antropologica e sociale.