Allarme Africa. Coopi: “80% dei bambini sottonutriti”

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“Nel Corno d’Africa ci sono Paesi quasi totalmente dipendenti dall’importazione di grano dall’Ucraina. O di fertilizzanti da Bielorussia e Russia. Mancheranno le forniture”, avverte la professoressa Maria Sassi. Docente presso l’Università di Pavia. In Economia alimentare, sviluppo agricolo e analisi quantitativa delle politiche di sviluppo. Presentando il bilancio sociale di Coopi la professoressa Sassi lancia l’allarme-malnutrizione. “In alcuni Paesi è sottonutrito oltre il 30% della popolazione e in molte aree fino al 60%-70% della popolazione. E lo è in particolare il 70%-80% dei bambini“. E ora “che cosa sarà di queste nazioni?”, si chiede la studiosa impegnata nella cooperazione internazionale.

Emergenza Africa

Oltre 700 milioni di persone hanno sofferto la fame nel 2021. Ben 150 milioni in più dall’inizio della pandemia. La situazione è particolarmente drammatica in Africa con 278 milioni di affamati. In alcuni Paesi dell’area Subsahariana si arriva al 60%-70% di popolazione. E fino all’80% di bambine e bambini sottonutriti. Il quadro è aggravato dalla triplice morsa che stringe intere zone del mondo. Fra crisi climatica, conflitti e pandemia di Covid-19. L’organizzazione umanitaria Coopi, in questo contesto allarmante, conduce vari progetti. Incentrati su nutrizione e sicurezza alimentare. In 16 Paesi di Africa, Medioriente, America Latina e Caraibi. A beneficio di oltre 1,6 milioni di persone. La Cooperazione internazionale è presente in 33 nazioni di queste regioni. E con i suoi progetti umanitari sostiene 6 milioni di persone. Dal 1999 è attiva anche in Italia. Con un programma di contrasto alla povertà nell’ hinterland di Milano.
Fonte: World Food Programme Italia

Situazione in peggioramento

Secondo l’Onu, 425 milioni di persone in Asia e altri 56,5 milioni in America Latina e Caraibi soffrono la fame. La situazione a livello globale non è destinata a migliorare. Quasi 670 milioni di persone affronteranno la fame nel 2030. Pari all’8% della popolazione mondiale. “A partire dal nuovo millennio abbiamo assistito a pesanti shock sui mercati globali“, sottolinea la docente di “Food Economics, Agricultural Development e Quantitative Policy Analysis for Development”. Si tratta di shock “legati ai prodotti agricoli. All’energia petrolifera. Ai mercati finanziari”. Hanno pesato gli shock climatici. Il Covid-19. Le misure di contenimento della pandemia.  E oggi anche il conflitto russo-ucraino. Ciò ha portato alla crisi dei sistemi agroalimentari globali. “Le previsioni sul numero di persone sottonutrite sono drammatiche”, sostiene la professoressa Sassi.

Cascina Aperta

“Il 2021 è stato segnato da un susseguirsi d’emergenze. Coopi si è mobilitata  soprattutto in interventi per situazioni di questo tipo. Con 254 progetti in 33 Paesi“, sottolinea Ennio Miccoli, direttore di Coopi. Nella storica sede dell’organizzazione, la Cascina Boldinasco di Milano,  si è svolta “Cascina Aperta“. Una giornata di appuntamenti aperti alla popolazione. L’organizzazione umanitaria realizza programmi che mirano al superamento della povertà. Concentrandosi su sicurezza alimentare. Nutrizione. Acqua. Igiene. Salute. Protezione. Educazione. Riduzione dei rischi di disastri. Dalla sua fondazione nel 1965, Coopi ha aiutato più di 110 milioni di persone. Attraverso 2.519 progetti in 73 Paesi.

Africa-Italia

In Italia, Coopi da due anni ha intensificato le attività di contrasto all’insicurezza alimentare. Un impegno che prosegue dal 1999. Le persone in povertà assoluta nel Paese sono 5,6 milioni. Di cui 1,3 milioni bambini. Mentre 2,6 milioni di abitanti vivono in povertà relativa. Si registra dalla pandemia l’esacerbarsi delle condizioni di fragilità a causa della crisi Covid. Perciò la distribuzione di aiuti è stata incrementata. Nel 2020 l’organizzazione ha aperto il primo centro di distribuzione di cibo nel quartiere San Siro a Milano. E in seguito ha inaugurato il secondo nel quartiere Gallaratese. Continuando in parallelo le attività nell’hinterland e nel Varesotto. Nel marzo 2020 le famiglie sostenute erano 140. Mentre ad agosto 2022 erano aumentate a 412. Per un totale di oltre 1.100 persone. Alle quali sono stati consegnati cibo, prodotti per l’infanzia e beni di prima necessità. Nel 2021 Coopi ha distribuito 36 tonnellate di alimenti. Quantità che ad agosto 2022 risultava notevolmente accresciuta.
Giacomo Galeazzi: