La coreana LG è pronta alla svolta “verde”. Il produttore di elettronica di consumo ha annunciato il programma “Zero Carbon 2030”, che la vede impegnata ad azzerare la propria impronta di carbonio entro il 2030. Il piano prevede di dimezzare le emissioni di CO2 e, al contempo, espandere i progetti di compensazione. LG – come riporta l'Ansa – ha reso noto che ridurrà le emissioni di carbonio in tutti i suoi siti di produzione globali, da quasi 2 milioni di tonnellate di CO2 registrate nel 2017 a 960mila tonnellate entro la fine del 2030. In aggiunta, l'azienda espanderà i progetti di Clean Development Mechanism, uno dei meccanismi flessibili previsti dal protocollo d Kyoto, che permette alle imprese dei Paesi industrializzati con vincoli di emissione di realizzare progetti che mirano alla riduzione delle emissioni di CO2 nei Paesi in via di sviluppo senza vincoli di emissione. Tali progetti servono a ottenere crediti per la Certified Emission Reduction, che sono emessi dalla Convenzione dell'Onu sui cambiamenti climatici.
L'inquinamento dei cellulari
Uno studio dell'Università canadese McMaster dello scorso anno ha rivelato che entro il 2020 saranno responsabili della produzione dell’85% del gas serra prodotto dalla categoria di elettronica. Il sito GreenStyle spiega che “i gas serra prodotti dagli smartphone provengono dal ciclo produttivo, soprattutto dal processo di estrazione dei metalli rari che i produttori sfruttano per realizzare i processori e le schede madri a bordo dei device. Senza contare che la batteria limitata induce gli utenti a cambiare spesso dispositivo, il che inquina ulteriormente l’ambiente”.