Sono 124 milioni le persone in 51 Paesi in una situazione di crisi alimentare tale che hanno bisogno di un'azione umanitaria urgente. A far arretrare il pianeta, dopo decenni di politiche che avevano portato a un miglioramento, sono stati i cambiamenti climatici e i conflitti.
Il dossier
E' quanto emerge dal rapporto globale sulle crisi alimentari realizzato dal Fsin, network di informazione sulla sicurezza alimentare, composto da diversi enti internazionali tra cui l'Autorità intergovernativa per lo sviluppo (Igad), l'Unione Europea, la Fao, l'Unicef, l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) e il Programma alimentare mondiale. Dal dossier è emerso come le crisi alimentari siano sempre più determinate da cause quali conflitti, shock climatici estremi, prezzi alti degli alimenti di base, che si presentano spesso in concomitanza.
L’aumento di persone che soffrono la fame è dovuto quest’anno in gran parte alla situazione di conflitto e insicurezza in Myanmar, nord-est della Nigeria, Repubblica democratica del Congo, Sud Sudan e Yemen. La prolungata siccità ha avuto drammatiche conseguenze soprattutto nell’Africa meridionale e orientale.
Le situazioni di conflitto rimangono il fattore principale alla base della grave insicurezza alimentare in 18 paesi, 15 dei quali sono in Africa e Medio Oriente. E costituiscono la causa primaria per la maggior parte dei casi di insicurezza alimentare acuta nel mondo, toccando il 60% del totale.