Sos siccità
In Lesotho, Malawi, Namibia, Zambia e Zimbabwe, 7,4 milioni di bambini vivono in condizioni di povertà alimentare – di cui oltre 2 milioni sopravvivono con diete estremamente povere che comprendono al massimo due gruppi di alimenti. La situazione si è aggravata in gran parte dell’Africa meridionale a causa della siccità. Le comunità hanno perso raccolti e bestiame per mancanza di pascoli e acqua. I bambini vulnerabili sono pesantemente colpiti dagli shock climatici in Africa meridionale. Questi shock riducono drasticamente la quantità, la varietà e la qualità del cibo disponibile, influiscono negativamente sulla cura dei bambini. E interrompono l’accesso all’acqua pulita e sicura, esponendo i bambini a malattie infantili potenzialmente letali, come la diarrea. L’Unicef fornisce alcuni dati. In Lesotho circa 700mila persone risultano essere vulnerabili dal punto di vista alimentare. In Malawi, dove si stima che 5,7 milioni di persone vivranno alti livelli di insicurezza alimentare acuta (IPC AFI fase 3 o superiore) tra ottobre 2024 e marzo 2025, è già stata osservata una tendenza all’aumento della malnutrizione acuta grave (SAM) nei bambini, con un aumento del 18% dei ricoveri SAM registrati tra gennaio e maggio 2024. In Namibia quasi la metà della popolazione del Paese deve affrontare l’impatto devastante di una grave siccità causata da El Niño.
Boom di malnutrizione
Tra luglio e settembre 2024, si stima che 1,4 milioni di persone (il 48% della popolazione analizzata) dovranno affrontare alti livelli di insicurezza alimentare acuta (IPC AFI fase 3 o superiore), tra cui 85mila persone in IPC AFI fase 4 (emergenza). In Zambia 2 milioni di persone sono in grave insicurezza alimentare. E si prevede che quasi 52mila bambini sotto i 5 anni negli 84 distretti colpiti dalla siccità soffriranno di malnutrizione acuta grave, la forma più letale di malnutrizione, entro i prossimi 12 mesi se non verranno messe in atto misure urgenti di prevenzione e trattamento. L’Unicef riferisce che sta collaborando con il governo dello Zambia e con i partner per dare priorità ai bisogni dei bambini nei piani di risposta e ciò include la formazione di volontari comunitari e gruppi di sostegno alla nutrizione per l’individuazione precoce e la segnalazione di casi di malnutrizione, il rafforzamento del sistema sanitario per fornire servizi essenziali ai bambini e alle loro famiglie e l’attuazione di iniziative di emergenza per l’approvvigionamento idrico, tra gli altri interventi fondamentali. In Botswana quasi 12mila bambini sotto i 5 anni sono sottopeso a causa della minore produzione agricola e dell’aumento dei prezzi delle importazioni di cereali e altri prodotti alimentari. Mettendo così i bambini più vulnerabili a rischio di insicurezza alimentare e malnutrizione. E in Zimbabwe 580mila bambini vivono in condizioni di grave povertà alimentare, un numero destinato ad aumentare con l’attuale siccità indotta da El Nino. L’Unicef sta lavorando con il governo e i partner nazionali per proteggere la diversità della dieta e le pratiche di alimentazione dei bambini e per evitare un aumento della malnutrizione acuta dei bambini.
Resilienza
Attraverso collaborazioni, idee e finanziamenti innovativi che includono il coinvolgimento delle comunità, come i gruppi di assistenza guidati dalle madri in Zimbabwe e il programma nutrizionale multisettoriale su larga scala in Zambia, “possiamo garantire che i bambini e le famiglie siano sostenuti da sforzi sostenibili che li proteggano da alcune delle gravi conseguenze delle crisi climatiche nella regione. Il rafforzamento dei sistemi nazionali di protezione sociale è uno degli strumenti chiave dell’Unicef per aiutare le famiglie a resistere agli shock futuri e a riprendersi dagli effetti delle emergenze“, ha aggiunto Kadilli. “Gli investimenti e l’innovazione per costruire la resilienza delle famiglie e della società sono fondamentali. È necessario dare priorità a strutture che rimangano adatte a scopi futuri, tra cui sistemi alimentari diversificati, acqua pulita, servizi igienici, istruzione consapevole sul clima e assistenza sanitaria che risponda alle esigenze climatiche, oltre a salvaguardare i servizi e i sistemi chiave per i bambini, per garantire un accesso di qualità e ininterrotto”, ha proseguito. Oltre agli investimenti nella resilienza, l’Unicef chiede un’accelerazione urgente e l’aumento di scala dei programmi salvavita in tutta la regione per ridurre il rischio di un aumento del numero di bambini malnutriti.