A Roma, l’Istituto Scuola San Giuseppe Casaletto, nel quartiere di Monteverde nuovo, si è mobilitato per gli sfollati appena scoppiato il conflitto in Ucraina. Sono poco meno di 90mila le persone in fuga dal conflitto in Ucraina che sono state accolte nel nostro paese. Secondo i dati diffusi dal Viminale, in Italia la maggior parte dei profughi è rappresentata da donne. Per lo più mamme. Le sfollate sono oltre 45 mila. 34 mila i bambini e 10 mila gli uomini.
Supporto agli sfollati
“Abbiamo attivato una raccolta di beni di prima necessità da portare alla chiesa ucraina di Santa Sofia. Con il supporto dei ragazzi del liceo. Ma, rispetto alla gravità della situazione, ci sembrava poco. Così abbiamo pensato di offrire ospitalità ai bambini ucraini“, racconta la preside della scuola romana, Emanuela Corrao. Aggiunge la direttrice Barbara Subrizi: “All’Istituto Scuola San Giuseppe Casaletto abbiamo così formato un gruppo di 15 bambini dai 2 ai 5 anni. Dedicando loro un’aula della scuola per l’infanzia. Affinché fossero a contatto con bambini italiani. Per facilitarne la socializzazione e l’integrazione“.
Personale ucraino
La scuola San Giuseppe Casaletto è un istituto paritario. Con classi che coprono le fasce d’età che vanno dall’infanzia al liceo. E, grazie alla presenza di personale ucraino, riesce ad offrire anche un servizio di assistenza linguistica. Un ausilio fondamentale sia per le mamme che non parlano l’italiano. Sia per i bimbi più piccoli. Nell’ organizzazione dell’istituto opera un’assistente ucraina che si occupa dei bambini. E fa parte dello staff anche una psicologa ucraina che parla italiano e inglese. Mentre le famiglie degli allievi italiani hanno supportato gli sforzi della scuola con giochi e materiale didattico.
Didattica innovativa
“L’intero quartiere è stato molto solidale. C’è chi ha donato i pasti. E chi realizza spettacoli di intrattenimento” spiega la preside Corrao. Orgogliosa di una scuola che negli ultimi anni ha adottato una didattica innovativa. Fondata sulla cultura italiana. Ma arricchita da un percorso bilingue e digitale dall’infanzia al liceo. Il quadro generale è quello della completa incertezza della guerra in Ucraina. E del futuro delle persone fuggite ed ospitate nel nostro paese. L’obiettivo dell’Istituto Scuola San Giuseppe Casaletto di Roma, perciò, è “offrire un inserimento lungimirante a tutti i bambini costretti alla fuga”.
Normalità per gli sfollati
“Stiamo insegnando loro la lingua italiana. Per poterli inserire nelle nostre classi già da settembre prossimo. La nostra missione è dare ai bimbi e alle mamme serenità. E una parvenza di normalità“, puntualizza la direttrice Barbara Subrizi. Un fenomeno che riguarda tutta la penisola. Dopo essere fuggiti dalle bombe i giovani ucraini cercano appunto una vita ordinaria. Tornando in classe. All’Ufficio scolastico territoriale di Milano, per esempio, sono arrivate migliaia di richieste di inserimento nella scuola primaria e secondaria. “Principalmente in città”, puntualizza la referente dell’Ust, Laura Stampini.