Chi in questo periodo non vorrebbe fuggire per una vacanza? Ma soprattutto, in quanti la scorsa estate si sono dedicati all’esplorazione dei sentieri? Insomma, parliamo dei cammini, un modus vivendi che in questi ultimi mesi è davvero spopolato e che torna anche durante queste settimane così feroci, on line ma ci sono, perché viaggiare anche se solo con la mente, fa sempre bene.
“Il progetto della settimana dei cammini si inserisce all’interno di “Fa la cosa giusta”, la fiera nazionale dedicata al consumo critico e allo stile di vita sostenibile che si declina in diverse forme”. Ad aprire la conversazione è Luca Dei Cas che, responsabile del progetto della settimana dei cammini per “Fa la cosa giusta” racconta ad Interris.it il perché di questo progetto e come può essere un modo per salvare se stessi e gli altri.
Abitare sostenibile e turismo responsabile
“Come tante altre cose anche il progetto ovviamente non potrà essere fatto in presenza, ma abbiamo cercato di tenere vivi tramite l’on-line i principali filoni della fiera. Questi spaziano dal cibo, all’abitare sostenibile, fino ad arrivare anche al turismo responsabile. La nostra indicazione è quella di comprendere qualcosa e poi decidere liberamente se seguirla oppure no. Lo faremo attraverso due appuntamenti quotidiani dalle 13.00 alle 14.00 e dalle 14.00 alle 15.30, dal 20 al 26 novembre”.
Dalle Alpi del Cammino Balteo in Valle d’Aosta, passando per le Marche del Cammino Francescano della Marca, fino alle bellezze naturali lungo il Cammino Minerario di santa Barbara in Sardegna, sarà un vero tour dell’Italia a passo lento. Perché: chi l’ha detto che i piccoli borghi valgono meno delle grandi città? Tanto più in tempi come questi dove evitare luoghi affollati, senza rinunciare al vivere all’aria aperta, non è più solo un piacere.
Turismo non è solo i “10 posti più belli”
“Il tema dei cammini è stato scelto perché è uno di quei temi maggiormente connessi con l’idea di mondo che abbiamo. “Fa la cosa giusta” vuole portare un cambiamento concreto all’interno della vita delle persone formandole, educandole e permettendo loro di scoprire qualcosa di nuovo. Il cammino insieme al turismo responsabile è una di quelle cose che possono modificare le nostre abitudini in maniera più semplice. Ovviamente nessuno non dice di non prendere più l’aereo però l’idea è quella di far capire che non esiste solo il turismo mordi e fuggi o il turismo delle 10 cose più belle da vedere in quel determinato posto, ma c’è anche un turismo più lento, più responsabile e più consapevole. Un turismo che fa del bene anche alle persone che vivono quel territorio e che può essere veramente una forma di cambiamento. Il cammino è a favore di questo perché solitamente passa in quei territori che sono marginali o che sono ultimi rispetto ad altri, in particolare rispetto alle grandi città. Città come Venezia, Milano, Roma normalmente sono prese d’assalto dal turismo di massa e si trasformano quasi in un museo a cielo aperto”.
Il turismo di prossimità dei cammini
“Il cammino attraversa territori veri che sono per lo più fuori dai grandi giri turistici, ma che ti portano a scoprire territori fantastici. Per esempio seguire la via Francigena, che è il percorso italiano più lungo e strutturato realizzato fino ad oggi, che parte dal Gran San Bernardo e arriva fino a Roma e poi prosegue fino a Santa Maria di Leuca in Puglia, è un attraversamento dell’Italia a passo lento che ti permette di scoprire territori, incontrare gente e portare del benessere sul territori. Infatti, decidendo di fermarti in un posto permette di dare una possibilità economica in più anche a quel territorio per potersi sviluppare, incentivando una sorta di micro economia locale e permettendogli di vivere”.
I semi di futuro
“Noi cerchiamo di darci sempre un obiettivo alto ed è sempre stato quello di cercare di intercettare quelli che noi chiamiamo i “semi di futuro”. Non bisogna parlare di argomenti di cui normalmente si sente già parlare. Bisogna cercare di andare ad aprire le porte a qualcosa che arriverà, che sta per arrivare. Il tema del cammino è un esempio. Ora è un tema esploso, tanto che se li si cerca su google si trovano tantissime informazioni, quasi come fosse diventata una moda fare questi sentieri. Il cammino è un’esperienza formativa che ti mette in discussione e che ti fa cambiare. Il motivo per cui noi ci siamo messi ad indagarlo. I temi nascono perché c’è sempre qualcosa di grande interesse o di cambiamento per le persone”.