Stop al maltrattamento infantile. Progetto Kairos a scuola

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A scuola la “politica di tutela dei minori” per fermare il maltrattamento infantile. In Italia  un quarto di tutti gli adulti dichiara di aver subito abusi fisici durante l’infanzia. Una donna su 5 e un uomo su 13 dichiarano di aver subito violenze sessuali nell’infanzia. Tra le conseguenze dei maltrattamenti infantili ci sono ripercussioni permanenti sulla salute fisica e mentale. Le cui ripercussioni a livello sociale e occupazionale possono finire per rallentare lo sviluppo economico e sociale di un Paese. Prevenire i maltrattamenti infantili prima che inizino è possibile e richiede un approccio multisettoriale.

Scuola responsabile

Servono programmi efficaci di prevenzione sostengono i genitori e insegnano competenze genitoriali positive. Un’assistenza continuata rivolta ai bambini e alle famiglie permette di ridurre il rischio di reiterazione dei maltrattamenti e può ridurne al minimo le conseguenze. Per maltrattamenti infantili si intendono gli abusi e l’incuria che colpiscono i bambini al di sotto dei 18 anni di età. Includono, secondo il ministero della Salute, ogni genere di maltrattamento fisico o emotivo. Abuso sessuale, abbandono, negligenza. Sfruttamento a fini commerciali o di altra natura che abbia come conseguenza un danno reale o potenziale per la salute. La sopravvivenza, lo sviluppo o la dignità del bambino nel contesto di un rapporto di responsabilità, fiducia o potere. Anche l’esposizione alla violenza tra i partner è talvolta inclusa tra le forme di maltrattamento infantile.

Prevenzione a scuola

Per correre ai ripari arriva nelle scuole italiane la “Child Safeguarding Policy”, un codice di condotta riconosciuto a livello europeo per prevenire e proteggere i minori da qualsiasi forma di abuso e maltrattamento da parte di adulti. Questa policy è stata infatti adottata da Kairos, la cooperativa romana che gestisce attualmente 46 sedi scolastiche in diverse regioni italiane. Per un totale di circa 2 mila iscritti, di cui 9 sedi nel Lazio e 4 a Roma. L’iniziativa, realizzata da Kairos in collaborazione con Save the Children Italia, è stata presentata nel corso di una conferenza che si è svolta alla biblioteca del Liceo Cavour di Roma. Tra gli altri, sono intervenuti alla conferenza Claudia Sabatano, preside del Liceo Cavour e Alessandro Capponi, presidente della cooperativa Kairos. Rosa Musto, dirigente con funzione ispettiva dell’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio. Valentina Di Grazia, “programme coordinator Safer Communities” di Save the Children Italia. E Valentina Tomasi, direttrice del polo educativo Sperti Kairos.

Codice di condotta

“Siamo onorati di essere tra le primissime strutture scolastiche a Roma e in Italia ad adottare questa policy per prevenire il maltrattamento minorile”, dichiara Alessandro Capponi. Aggiunge il presidente di Kairos: “Questo codice di condotta sarà vincolante per tutto il nostro personale. E ci fornirà gli strumenti per attivare un sistema efficace per proteggere bambini e adolescenti da ogni tipo di abuso o sfruttamento”. La cooperativa Kairos è stata fondata a Roma nel 2013. Gestisce attualmente 46 sedi scolastiche in diverse regioni italiane. Ospitano in particolare un centro di formazione professionale, due istituti comprensivi paritari (fino alla scuola secondaria di primo grado). Un convitto, due doposcuola. Sette scuole dell’infanzia e quaranta asili nido. Per un totale di circa 2.000 iscritti. La scuola come missione, dunque.

Piaga mondiale

I maltrattamenti infantili, rileva il dossier del dicastero della Sanità, sono un problema mondiale. E comporta gravi conseguenze per l’intera durata dell’esistenza. Malgrado recentemente siano state realizzate inchieste in diversi paesi a medio e basso reddito, mancano ancora i dati relativi a numerosi paesi. Studiare i maltrattamenti infantili è difficile e complesso. Le stime attuali variano ampiamente a seconda del paese e dei metodi di ricerca utilizzati. Le stime dipendono dalle definizioni di maltrattamento infantile utilizzate. Incidono, inoltre, il tipo di maltrattamenti infantili studiato e la copertura e la qualità delle statistiche ufficiali. La copertura e la qualità delle inchieste basate sull’ autovalutazione delle vittime, dei genitori e dei “caregivers”. Tuttavia, studi condotti a livello internazionale rivelano appunto che un quarto di tutti gli adulti dichiara di aver subito abusi fisici durante l’infanzia. Mentre una donna su 5 e un uomo su 13 dichiarano di aver subito violenze sessuali nell’infanzia. Inoltre, numerosi bambini sono vittime di abusi emotivi (a volte indicati come abusi psicologici) e incuria.

Vulnerabilità

Secondo le stime, ogni anno, 41.000 bambini al di sotto dei 15 anni d’età rimangono vittime di omicidio. Questa cifra rappresenta una sottostima rispetto alle reali dimensioni del problema, in quanto una proporzione significativa dei decessi dovuti a maltrattamenti infantili è attribuita erroneamente a cadute, ustioni, annegamento e altre cause. Nei conflitti armati e nelle strutture per rifugiati, le bambine sono particolarmente vulnerabili nei confronti delle violenze sessuali, dello sfruttamento e degli abusi da parte dei combattenti, delle forze di sicurezza, dei membri della comunità, del personale umanitario e di altri soggetti. Le conseguenze dei maltrattamenti sono pesanti. I maltrattamenti infantili causano sofferenze ai bambini e alle famiglie e possono avere conseguenze a lungo termine. Lo stress causato dai maltrattamenti è associato a ritardi nella fase iniziale dello sviluppo cerebrale. Uno stress estremo può compromettere lo sviluppo del sistema nervoso e di quello immunitario.

Conseguenze

Gli adulti che hanno subito maltrattamenti nell’infanzia presentano un rischio maggiore di sviluppare problemi comportamentali, fisici e mentali. E cioè commettere o subire violenze, depressione, fumo, obesità. Comportamenti sessuali ad alto rischio gravidanze indesiderate. Abuso di alcol e droghe. Attraverso queste conseguenze sui comportamenti e sulla salute mentale, i maltrattamenti possono favorire le malattie cardiache, i tumori, i suicidi e le infezioni sessualmente trasmesse. Al di là delle conseguenze sanitarie e sociali dei maltrattamenti infantili, esiste un impatto economico, che comprende i costi delle ospedalizzazioni e delle cure di salute mentale, quelli legati al benessere del bambino e i costi sanitari a più lungo termine. Ne derivano effetti anche sulla scuola.

Fattori di rischio

Sono stati individuati alcuni fattori di rischio per i maltrattamenti infantili. Questi fattori di rischio non sono presenti in tutti i contesti sociali e culturali, ma forniscono un quadro generale quando si cerca di capire le cause dei maltrattamenti infantili. È importante sottolineare che i bambini sono le vittime e non devono mai essere colpevolizzati per i maltrattamenti subiti. Alcune caratteristiche del singolo bambino possono aumentare le probabilità di essere oggetto di maltrattamenti. Ossia bambini di età inferiore ai 4 anni oppure adolescenti. Figli indesiderati, o che non corrispondono alle aspettative dei genitori. Bambini che presentano esigenze particolari, che piangono a lungo o hanno caratteristiche fisiche non nella norma.

Giacomo Galeazzi: