Il caldo afoso, a tratti quasi tropicale, potrebbe quasi illudere che l’estate non sia agli scampoli finali. Eppure, settembre è alle porte e, con esso, i primi echi di un autunno che porterà in dote l’agognata ripresa delle scuole. Anche se, per la verità, la partita con le spese scolastiche è cominciata già con la settimana appena iniziata. La corsa ha i soliti obiettivi: zaini, quaderni, astucci, diari e tutto l’occorrente per essere pronti al primo suono di campanella. Con la differenza, non da poco, di un previsto aumento del costo medio sui prodotti che, unito alla criticità ormai cristallizzata delle finanze dei consumatori (famiglie su tutti), rischia di creare un mix esplosivo. Abbastanza per rendere quello in arrivo un settembre nero per i genitori con prole in età scolare.
Scuola, l’ombra dei rincari
I numeri parlano chiaro: bilanciando tendenze all’acquisto e valore dei prodotti, secondo Federconsumatori gli italiani dovranno fare i conti con un plus di oltre il 6,6% rispetto al 2023. Il che, in buona sostanza, significa una spesa media di 647 euro per l’acquisto del corredo scolastico. Senza dimenticare la mina vagante dei libri di testo che, stando alla medesima indagine, costeranno alle famiglie italiane un esborso medio di 591,44 euro, ossia il 18% in più rispetto allo scorso anno. Una prova decisamente ardua per delle finanze che, durante l’estate, hanno già affrontato i rincari piovuti sull’indotto del settore turistico, chiaramente per chi le vacanze ha potuto permettersele.
Rincari sugli zaini
Non c’è una voce che, più delle altre, subirà in senso stretto il peso dei rincari. Molto, infatti, dipenderà dalla volontà delle famiglie di optare per un prodotto piuttosto che un altro, bilanciando al meglio strategie di risparmio e rispetto della volontà di bambini e ragazzi di avere a disposizione prodotti di un certo tipo. “Le voci più care si confermano quelle relative allo zaino – chiarisce a Interris.it Sabrina Soffientini, capo ufficio stampa di Federconsumatori -, specialmente se si sceglie la versione trolley, quest’anno molto in voga per evitare di portare sulle spalle pesi eccessivi. Lo stesso vale per la versione hi-tech, con tanto di power bank integrato, per poter ricaricare i propri dispositivi”. In sostanza, un prodotto perfettamente in linea con i tempi e, perlopiù, riguardante i trend in voga per “le scuole medie e superiori. Ovviamente, ciò non vuol dire che le famiglie non facciano del tutto per risparmiare”.
Strategie di risparmio
Strategie di risparmio, appunto. Il primo aiuto alle famiglie arriva, come sempre, dal mercato parallelo dell’usato: “Con il ricorso a materiale già utilizzato si risparmia circa il 30%. Inoltre, si fa largo ricorso al mercato dello scambio. Addirittura ci sono persone che vendono materiali in buono stato perché cambiano i gusti dei propri figli, soprattutto dei più piccoli. In questo modo, si ammortizzano i costi di prodotti che, altrimenti, graverebbero molto di più sulla spesa familiare, considerando che le strategie di marketing spingono molto sui ragazzi in questa fascia d’età”. A proposito di usato, un tema sempreverde per quel che riguarda i libri di testo, molto spesso rinnovati nelle edizioni anche solo in minima parte. Ma, per questo, acquistati ex novo. Eppure, qualche via di fuga sembra esserci: “Va tantissimo l’usato per le superiori, mentre per le medie sono diminuiti i costi. Molto spesso c’è anche un’agevolazione: a fronte di una minima parte del testo cambiata, si rende disponibile un aggiornamento a costi contenuti”. Il resto lo fa la capacità di adattamento, anche sulla scelta di prodotti top di gamma o sottomarche: “A meno che non vi siano richieste specifiche da parte della scuola, le famiglie si adattano”.