E’ un periodo di paure e timori per le persone che passeggiano nei sentieri boschivi, a causa di potenziali attacchi da parte di animali selvatici. Non solo di orsi. Lo scorso 11 aprile una donna è stata attaccata da un lupo mentre era a passeggio col proprio cane. E’ accaduto a Porcari, comune in provincia di Lucca. La donna ha detto che il lupo era solo ma che in passato, in quella stessa zona, aveva visto anche gruppi di 3 o 4 esemplari.
Sulla pericolosità di lupi e orsi e su cosa fare in caso di contatto ravvicinato, Interris.it ha intervistato la dottoressa Laura Scillitani, dello staff di coordinamento e comunicazione del progetto europeo LIFE WolfAlps EU. LIFE WolfAlps EU è una squadra di enti e istituzioni al lavoro per supportare la coesistenza tra persone e lupi sulle Alpi attraverso azioni coordinate in Italia, Francia, Austria e Slovenia per mitigare l’impatto della specie sull’allevamento, stabilire un equilibrio fra il mondo della caccia e la presenza dei predatori, contrastare il bracconaggio e diffondere un’informazione corretta e basata su dati scientifici. Scillitani lavora per i partner europei Aree protette Alpi marittime e Muse.
L’intervista a Laura Scillitani
Il lupo è uno di quegli animali che per tradizione fa paura. E’ una paura reale o sono tendenzialmente non pericolosi per le persone anche in aree semi urbane o nei boschi?
“Una premessa: nessun animale è a rischio zero! Meno che meno quelli selvatici. Ma neppure quelli domestici, come i cani, sono perfettamente pacifici. Questo è dovuto al fatto che gli animali hanno un modo diverso dal nostro di percepire la realtà: hanno altri sensi, altre distanze, altre cose che possono innervosirli che a noi potrebbero sembrare incomprensibili. Perciò, bisogna partire dal fatto che in generale qualsiasi animale, non solo lupi o orsi, in determinate condizioni non è possibile escludere che abbia delle reazioni violente o aggressive. Ciò premesso, tornando ai lupi, le statistiche evidenziano come il suo attacco ad un uomo sia un evento estremamente raro. I lupi hanno infatti un carattere molto schivo ed elusivo. Hanno ottimi sensi, specie olfatto e vista. Riescono a sentire la presenza degli uomini da molto lontano e – in questi casi – tendono ad allontanarsi. Non certo ad avvicinarsi. Anche quando vivono vicino alle zone antropizzate, si avvicinano nelle ore notturne quando non ci sono persone in giro. Sta però all’uomo evitare dei comportamenti errati che farebbero abituare il lupo ad entrare nei centri abitati”.
Quali sono i comportamenti da evitare?
“Il primo è: mai dare o lasciare del cibo a un lupo o in generale fuori casa perché questo attirerebbe gli animali selvatici, non solo i lupi ma anche le volpi o gli orsi. Niente ciotole con latte o crocchette, dunque. Ma neppure i sacchetti di organico lasciati fuori casa tutto il giorno o, peggio, nelle ore notturne. Secondo: non avvicinare un animale selvatico per proporgli del cibo o per accarezzarlo. Non sono addomesticati: hanno paura, potrebbero interpretare il gesto come un potenziale attacco e attivare comportamenti di difesa, anche gravi, come morsi o attacchi. I lupi non hanno nessun motivo per entrare in un centro abitato se non ci sono fonti di cibo. Quindi, per la nostra sicurezza, evitiamo di lasciare cibo in giro!”.
Cosa fare (e soprattutto non fare) se ci si imbatte in un lupo lungo il proprio cammino?
“Premetto, come già detto, che il lupo è un animale molto elusivo ed è molto difficile incontrarlo lungo un sentiero o trovarselo davanti in un bosco. Qualora capitasse di avvistarne uno (o più di uno) in lontananza, oltre 100 metri da noi, possiamo fare delle foto ma limitarci a questo e, soprattutto, non avvicinarci ulteriormente. Dovessimo sentirci a disagio, per farlo andare via basta parlare a voce un po’ più alta o agitare un po’ le mani in modo che si accorga di noi e scappi. In ogni caso, con un animale selvatico, non bisogna mai scappare correndo (ma questo vale anche con gli animali domestici) perché il movimento veloce, come quello della corsa, genera negli animali il desiderio di rincorrere, e innescare un comportamento di curiosità o di aggressività. Infine, se siamo a spasso col cane, quest’ultimo deve stare sempre al guinzaglio. Il cane può creare difficoltà al lupo: corre, abbaia, ringhia… il lupo potrebbe percepirlo come un rivale che cerca di prendere il suo territorio e potrebbe attaccarlo. I lupi infatti, diversamente dagli orsi, sono molto territoriali e difendono la loro zona dagli altri lupi. E’ più probabile dunque che siano i nostri cani, e non i padroni, ad avere problemi con loro. Ma se tenuti al guinzaglio, ciò non dovrebbe accadere”.
Chi bisogna avvertire se il lupo ha avuto degli atteggiamenti inusuali?
“L’animale va segnalato ai Carabinieri Forestali. E’ importante farlo se il lupo dovesse non scappare dinanzi alla nostra presenza, non si è spaventato, o addirittura tenta di avvicinarsi a noi… bisogna allontanarsi con molta calma, senza mai correre”.
Quanto detto finora vale anche per gli orsi?
“I lupi e gli orsi, pur essendo entrambi dei mammiferi, sono animali con una biologia completamente diversa. Detto ciò, anche nel caso dell’orso gli attacchi contro l’uomo sono molto rari. Sono animali schivi che non hanno desiderio di incontrare né l’uomo, né altri orsi nelle loro zone. In genere evitano i sentieri battuti e quelli dove sanno che passano le persone. Il rumore che facciamo camminando normalmente basta a farli allontanare. Purtroppo l’orso in casi particolari – se ha i cuccioli o sta mangiano una carcassa di animale, o se sta riposando, viene colto di sorpresa o ci muoviamo in modo molto veloce – reagisce con un atteggiamento difensivo. Che però, data la mole e la forza dell’animale, si traduce in un attacco all’uomo che può avere, come recentemente avvenuto, anche esiti mortali. Se dovessimo vedere un orso, la regola aurea è sempre quella di mantenere la calma, parlare senza toni concitati, arretrare e allontanarsi lentamente. Dovessero fare una carica, consigliamo di sdraiarsi pancia a terra coprendo con le mani la testa e la nuca e tenendo lo zaino addosso perché ci protegge la schiena. Il fingerci morti è importante perché questo disinnesca il suo comportamento difensivo. Considerando il loro punto di vista, nel momento in cui non siamo più pericolosi, non hanno più bisogno di attaccarci. Il rischio zero non esiste, ma questi accorgimenti possono esserci di grande aiuto e fare la differenza”.