Il blocco dei fondi esteri alle missionarie della carità di madre Teresa rischia di lasciare 22.000 assistiti e collaboratori senza cibo e medicine. Il governo nazionalista indù di Modi ha proibito alle suore di Santa Teresa di Calcutta di ricevere finanziamenti dall’estero. L’escalation di persecuzioni anti-cristiane in India arriva a distruggere le statue di Gesù a Natale. E a sfregiare una delle opere caritative più prestigiose e benemerite del gigante asiatico. Ciò equivale a soffocare tutte le attività assistenziali delle eroiche religiose. Orfanotrofi, scuole, cliniche, ospedali. Centri di accoglienza per minorenni. Lebbrosari. Tutte strutture che portano soccorso agli ultimi grazie alle donazioni di benefattori stranieri.
Il martirio di Santa Teresa
“Per trovare i martiri non è necessario andare alle catacombe o al Colosseo. I martiri sono vivi adesso, in tanti Paesi”, evidenzia papa Francesco. Madre Teresa ha dedicato l’intera vita ai più poveri. Soccorrendo tutti senza mai distinguere in base alla loro fede. Accusare le sue suore di “convertire le ragazze accolte nei centri” è una mistificazione che rientra in una grave situazione. E cioè la generale persecuzione contro i cristiani. A descrivere la situazione è anche un intervento a livello europeo. Stop alle persecuzioni anticristiane in India e Myanmar. A chiederlo è l’ex premier e leader azzurro Silvio Berlusconi. Con una interrogazione presentata al vicepresidente della Commissione Ue. E all’Altro rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza. “In coincidenza del Natale -viene segnalato alle autorità Ue- preoccupanti fenomeni di odio anticristiano si sono verificati nel mondo”.
Escalation di violenza
In particolare, in India e in Myanmar. Dove gli episodi di attacco alle comunità cristiane sono aumentati come non accadeva da anni. Nel 2021, in India, i crimini contro i cristiani sono aumentati del 40,8%. Chiese devastate. Preti picchiati e spiati. Omicidi. Stupri. Cure mediche negate. Accesso ai pozzi proibito. Il blocco delle donazioni estere alle suore di Madre Teresa aggrava i danni a una comunità che offre istruzione e cure gratuite ai più poveri. Una deriva anticristiana che si estende oltre i confini dell’India. La Vigilia di Natale, nello Stato orientale del Kayah in Myanmar, dove metà della popolazione è cristiana, sono stati uccisi brutalmente 38 passeggeri in transito. Tra cui un bambino e due operatori umanitari dispersi.
Interrogazione Ue
Alla luce di ciò, l’interrogazione pone la questione del ruolo dell’Europa. Quali azioni intende adottare l’Ue per far fronte alle continue violazioni della libertà di religione in India? Quali azioni diplomatiche intende intraprendere l’Unione Europea? In particolare per fronteggiare i brutali attacchi dell’organizzazione paramilitare induista Rss. E del regime militare in Myanmar. Contro le comunità cristiane. Il testo dell’interrogazione con richiesta di risposta scritta ha come primo firmatario Berlusconi. Tra i sottoscrittori il numero due di Forza Italia, Antonio Tajani e tutti gli eurodeputati azzurri.
Pretesti
Non meglio precisate “irregolarità”. E’ questo il pretesto alla base della decisione del governo indiano di negare la richiesta di rinnovo della licenza. Di fatto un divieto di ottenere fondi dall’estero. Un provvedimento contro le missionarie di Madre Teresa, accusate da gruppi fondamentalisti hindu di fare proselitismo cristiano. L’esecutivo accusa le suore della Carità di convertire le persone al cristianesimo. Sette decenni di misericordia e aiuto ai più bisognosi cancellati da una falsa giustificazione propagandistica. “Usano le attività di beneficenza e assistenza ai poveri per convertirli al cristianesimo”. In tutto il mondo l’eco è stata vastissima. Un’ingiustizia alla quale porre rimedio.