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Il “Salotto delle Mamme”, un luogo speciale per sostenere la maternità

L'intervista di Interris.it a Chiara Ercolani, Content Strategist di Fondazione Mission Bambini

La maternità è il valore fondante su cui si basa ogni società e, il sostegno alle mamme, rappresenta uno dei principali indicatori del progresso umano e civile di ogni stato. In tal senso, le esperienze di aiuto alle madri in difficoltà sono molteplici e variegate.

L’esperienza di Fondazione Mission Bambini

A Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, Fondazione Mission Bambini in sinergia con la cooperativa sociale La Grande Casa, all’interno della Stella Mission Bambini, ovvero uno dei quattro centri educativi per la prima infanzia messi in rete dalla Fondazione milanese grazie al progetto “Scintilla”, dedicato a circa 200 bambini della fascia di età 0-6 anni e alle loro famiglie, è stato inaugurato “Il Salotto delle Mamme”, uno spazio di aiuto dedicato alle donne in gravidanza e alle neomamme. Interris.it, in merito a questa esperienza di inclusione e valorizzazione della maternità, ha intervistato Chiara Ercolani, Content Strategist di Fondazione Mission Bambini.

Il Salotto delle Mamme (© Fondazione Mission Bambini)

L’intervista

Come nasce e che obiettivi ha “Il Salotto delle Mamme”?

“Mission Bambini è una fondazione laica e indipendente che lavora con lo scopo di dare aiuto ai bambini poveri, ammalati, emarginati e senza istruzione. In ambito educativo, con questo obiettivo, la fondazione, attraverso percorsi di accompagnamento psicologico, supporta anche i genitori. ‘Il Salotto delle Mamme’ è un servizio offerto dalla cooperativa sociale ‘La Grande Casa’, un nostro partner di Sesto San Giovanni, e si sviluppa proprio in tal senso. È un’attività che supporta le mamme in gravidanza e le neomamme. Ha l’obiettivo di creare uno spazio protetto dove condividere la propria esperienza e le proprie gioie, ma anche le difficoltà e le paure. Gli incontri si svolgono due volte al mese a Sesto San Giovanni, all’interno di un’aula allestita come il salotto di casa e creata a dimensione di mamma e bambino. In essa vengono affrontati molti argomenti, quali ad esempio, i diversi modi di vivere la gravidanza, la solitudine, la depressione post-parto, il cambiamento degli equilibri all’interno della coppia, fino alla conciliazione tra lavoro e vita privata. È un momento di confronto dove, in base alle esigenze, vengono coinvolti alcuni esperti, come ad esempio, un pediatra, un nutrizionista o uno psicomotricista. La finalità è quella di rispondere a un’esigenza e ad un mancato ascolto e supporto della donna che diventa mamma”.

Che finalità ha il podcast che avete creato dal titolo “Le forme della maternità”?

“‘Le forme della maternità’ è un podcast che abbiamo realizzato per parlare del ‘Salotto delle Mamme’ e di quello che emerge durante lo stesso. Si può già trovare sulle principali piattaforme di distribuzione. Il podcast ha cinque puntate durante le quali le protagoniste si raccontano. Abbiamo deciso di farlo attraverso le loro storie perché, secondo noi, è il modo migliore per raccontare il servizio. In tale frangente, abbiamo chiesto il supporto di Francesca Bubba, attivista impegnata nell’ambito dei diritti della maternità, che introduce e chiude tutte le puntate, conversando con le donne del salotto. L’obiettivo del podcast è quello di essere un luogo aperto e inclusivo che accoglie le molteplici sensazioni e preoccupazioni delle donne in gravidanza e delle neomamme, affrontando le difficoltà che le donne incontrano durante il percorso di gestazione e nel ricoprire il ruolo di madre.”

Quali sono i vostri auspici per lo sviluppo del progetto? In che modo, chi lo desidera, può contribuire al sostegno dello stesso?

“In una società ideale non dovrebbe esserci bisogno di un servizio del genere. Ci auguriamo che le donne siano sostenute dai servizi istituzionali in questo percorso. Però, visto che questo passaggio sarà lungo, auspichiamo che, tali servizi, siano presenti in più comuni e città. Per sostenere questo e altri progetti si può accedere al nostro sito.”

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