Risparmio 4.0. Oggi quasi 4 famiglie italiane su 10 riescono a mettere da parte in media l’8% del proprio reddito a fine mese, ma il 55% non se lo può permettere. “Il reddito disponibile è in risalita ma i consumi sono frenati dalla ricostituzione del risparmio speso negli anni scorsi”, sottolinea il Centro Studi di Confindustria nelle previsioni di autunno. Rilevando che “la spesa delle famiglie per beni e servizi è tornata sui livelli pre-Covid grazie all’ottima crescita registrata nel 2023 (+1,0% in media d’anno). Nella prima metà del 2024 è cresciuta ancora anche se in misura molto limitata (in media, +0,2% a trimestre)”. “L’elevata propensione al risparmio, arrivata molto oltre i valori “normali” (10,2% nel 2° trimestre, rispetto a 7,9% nel periodo 2015-2019) sta frenando i consumi – continua il Csc nel report – e riflette l’intenzione delle famiglie di ricostituire il risparmio speso negli anni scorsi (a causa dell’alta inflazione) e l’incerto contesto geopolitico. In prospettiva, le famiglie dovrebbero tendere gradualmente a normalizzare il tasso di risparmio, aumentando i consumi”. Inoltre, il taglio dei tassi, “agirà favorevolmente sia sui prestiti sia riducendo i costi per le famiglie, con effetti positivi che saranno più evidenti soprattutto nel 2025″.
Intenzioni d’acquisto
Dopo tre mesi di crescita, le intenzioni d’acquisto degli italiani tornano in lieve calo (-1,1%) rimanendo sui livelli più elevati del 2024 ma comunque tra i più bassi degli ultimi due anni. Secondo l’Osservatorio mensile Findomestic di ottobre anche l’incertezza dello scenario internazionale influisce sulla propensione all’acquisto. Dopo l’inflazione, che rimane sempre la prima preoccupazione per il 55% del campione, il timore per gli impatti delle guerre in Ucraina e Medio Oriente (40%) ha superato quello per il calo del potere d’acquisto (39%) e per i cambiamenti climatici (37%). “Preoccupa un po’ meno l’inflazione e il calo del potere d’acquisto – osserva Claudio Bardazzi, responsabile Osservatorio Findomestic . Ma quasi 6 italiani su 10 continuano a dichiararsi poco fiduciosi in un miglioramento della situazione attuale. Uno scetticismo verso il futuro sul quale continua a pesare una percezione negativa della situazione economica familiare. Nonostante un miglioramento rispetto a settembre, il 40% delle famiglie descrive la propria situazione economica come molto (7%) o abbastanza (33%) problematica”. Prosegue Bardazzi: ”Una situazione che non è cambiata da inizio anno a oggi. Ma che è migliorata rispetto allo scorso giugno, quando il 57% delle famiglie non era in grado di risparmiare nemmeno un euro. Un segnale positivo che va ad aggiungersi al miglioramento della percezione dei prezzi: in un mese diminuiscono dal 25% al 21% quanti avvertono ancora prezzi in forte crescita“.
Sos risparmio
I dati di ottobre evidenziano che tra i mercati monitorati quelli in positivo sono la maggioranza (15 contro 7). A determinare la flessione media dell’1,1% è, in particolare, il netto calo delle intenzioni di acquistare mobili (-8,2%) e ristrutturare (-15,9%) casa, che avevano toccato l’apice annuale lo scorso mese, e di comprare motoveicoli (-18,8%). L’avvicinarsi dell’inverno rende più difficoltoso organizzare lavori di ristrutturazione e muoversi su due ruote. Ma spinge le famiglie a dotarsi di impianti di riscaldamento efficienti per la propria abitazione. Le intenzioni di acquisto per le caldaie crescono del 19,1% e del 27,8% per gli impianti fotovoltaici. In positivo anche isolamento termico (+12,9%), infissi (+2,6%) e pompe di calore (+1,4%). La ricerca di efficienza energetica e risparmio muove anche la propensione ad acquistare nuovi elettrodomestici (+5,7% per i grandi, +8,4% per i piccoli), in crescita da 4 mesi consecutivi. In aumento le intenzioni d’acquisto per Tv (+15,7%) e Pc (+2,8%), mentre tablet (-0,3%), fotocamere (-0,7%) e prodotti di telefonia (-0,1%) rimangono sostanzialmente sui livelli di settembre. L’auto corre a due velocità: quelle nuove fanno registrare un +1,3%, quelle usate superano l’11%. E-Bike in lieve aumento: +2,8%. Nonostante le incertezze del momento, in molti già pensano al prossimo viaggio (+12,9%). Bene anche il fai da-te (+ 10,9%). Secondo lo studio Kantar, in ottica di ottimizzare le finanze, il 59% degli italiani è alla ricerca di offerte e merci scontate Mentre il 55% confronta i prezzi tra diversi fornitori, con il 54% che per farlo sfrutta le piattaforme di comparazione del prezzo online. Centrale per il risparmio anche l’acquisto di prodotti di seconda mano, percepiti come un’occasione per risparmiare da un quinto degli intervistati.
Gen Z
Il 51% degli intervistati tiene traccia delle spese settimanali o mensili. Tuttavia l’indagine evidenzia differenze rilevanti tra le generazioni. Sul podio dei più virtuosi la Gen Z, che si dimostra la più attenta alle spese con il 61% che afferma di monitorare costantemente il proprio budget, seguita dai Millennial. Gen X e Baby-boomer si rivelano invece i meno inclini sia a tenere traccia delle spese che a mettere da parte il denaro. Non solo beni essenziali come alimenti e prodotti legati alla salute: tra le categorie a cui gli italiani non sono disposti a rinunciare, c’è anche quella dei viaggi (priorità per il 31%) e quella dedicata a tempo libero, sport e lo svago (per il 23% del campione). Interesse anche per moda e accessori e per l’elettronica, con la tecnologia sempre più centrale nella vita quotidiana. “Abbiamo voluto approfondire il comportamento dei consumatori per capire come l’inflazione e le nuove priorità stanno influenzando il loro modo di spendere e risparmiare- spiega Dumitru Baltatescu, country manager di idealo Italia-. Il nostro obiettivo è fornire informazioni utili sia ai consumatori che ai nostri partner commerciali, aiutandoli a prendere decisioni più consapevoli. In un momento economico complesso. E con un mercato in continua evoluzione. I dati del report evidenziano chiaramente come la maggioranza degli italiani, nonostante l’inflazione più contenuta, continui a cercare modi per risparmiare senza rinunciare alla qualità. Tra le strategie più efficaci troviamo la comparazione dei prezzi online, l’uso di buoni sconto e la ricerca di offerte speciali“.
Dove va il risparmio
Secondo il Report 2024 sul risparmio, quasi un italiano su quattro (il 24%) mette da parte dai 300 ai 400 euro ogni mese. Nonostante il tasso di inflazione in calo rispetto all’anno passato, emerge una maggiore attenzione alle spese da parte dell’80% degli intervistati. Ma su cosa non si scende a compromessi? Beni essenziali come cibo e bevande, prodotti farmaceutici e viaggi. L’attitudine degli italiani a risparmiare è dal sempre un cardine del sistema Paese. Con il ristagno dell’economia e l’inflazione crescente post-pandemia, la situazione è drasticamente cambiata. Oggi gli italiani risparmiano molto meno, con un conseguente calo delle somme depositate nei conti bancari. In media, ogni italiano ha in banca 14.981 euro. La Giornata mondiale dedicata al risparmio (31 ottobre) è l’occasione per fare un bilancio sulle proprie finanze personali, nell’ottica di adottare scelte più consapevoli. Un focus sulla propensione al risparmio è stato realizzato dall’istituto Kantar per indagare le abitudini di acquisto e risparmio degli italiani. Ne emerge un quadro completo sul reale comportamento di consumo. L’80% del campione intervistato ha rivelato che, rispetto allo scorso anno, sente di dover prestare maggiore attenzione al denaro in uscita, complice la percezione che i prezzi saliranno ancora (per 75%). In aumento la sensibilità al tema della gestione sostenibile delle proprie risorse nel lungo termine.
Secondo mano
Gli italiani continuano quindi a essere attenti alle spese e a cercare strategie per risparmiare nella vita quotidiana. Secondo i dati raccolti dallo studio, il 59% del campione dichiara di essere costantemente alla ricerca di offerte speciali e merci scontate per ottimizzare le finanze. Il 55% dei consumatori adotta invece la pratica di confrontare i prezzi tra diversi fornitori. Di questi, il 54% sfrutta le piattaforme di comparazione prezzo online come idealo. L’uso delle tecnologie digitali per monitorare i prezzi e trovare le migliori offerte è in forte crescita, evidenziando come i consumatori italiani si stiano adattando rapidamente a un mercato sempre più competitivo e dinamico. Cresce l’interesse verso strategie più sostenibili. Il 41% sostiene di usare un prodotto più a lungo prima di sostituirlo, nell’ottica di prolungare il ciclo di vita degli acquisti. Nell’ambito degli strumenti-chiave per risparmiare, tenere sotto controllo le spese gioca un ruolo fondamentale. Oltre la metà degli italiani, il 51%, infatti tiene traccia delle spese settimanali o mensili, con la Generazione Z in prima linea. Un dato significativo che sottolinea come la consapevolezza finanziaria sia diventata una priorità, se non proprio una necessità, per i più giovani.